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Congelare ed eliminare i tumori con la crioablazione: un successo tutto italiano

Il raggio laser scalda, incide ed infine vaporizza, il freddo estremo congela, cauterizza e quindi elimina. Grazie a queste proprietà insite nella natura della materia, i chirurghi dell’Istituto Rizzoli di Bologna, per la prima volta in Italia, sono riusciti a congelare e a eliminare completamente una serie di tumori sfruttando la tecnica innovativa della crioablazione

In cosa consiste la crioblazione dei tumori?

È una terapia antitumorale basata sul freddo che consiste nell’iniettare, sotto attento controllo radiologico, liquido ad una temperatura di -190° C all’interno della massa tumorale dell’apparato muscolo-scheletrico. Tramite uno o più aghi collegati ad un’apposita apparecchiatura di controllo – ognuno dei quali congela un’area di circa 3 cm2 – viene introdotto l’azoto liquido che surgela istantaneamente il tumore, impedendogli così di continuare ad alimentarsi. In tal modo l’acqua interstiziale presente nelle cellule tumorali si condensa in ghiaccio, causando necrosi cellulare e liberando gli antigeni tumorali nel microambiente circostante. Ciò induce una risposta immunitaria contro il tumore. La massa quindi si riduce fino a scomparire del tutto. Dunque la crioablazione consente di agire solo sulla massa tumorale senza intaccare tessuti sani, come avviene invece con la chemioterapia. È un intervento che viene eseguito in anestesia locale, o in blanda sedazione, e che prevede una breve degenza di 2-3 giorni al massimo.

I tipi di tumore congelati con la crioablazione

Il chirurgo dottor Costantino Errani, responsabile dello studio clinico all’Ospedale Ortopedico Rizzoli di Bologna, aveva visto applicare questa terapia nel 2006 negli Stati Uniti per il trattamento di alcune neoplasie del rene e della prostata. Tornato in Italia decise di trasferire la tecnica in ambito ortopedico-oncologico nel trattamento della fibromatosi desmoide, una forma di tumore benigno aggressivo e molto raro. Nel nostro Paese sono circa 150 i pazienti colpiti in un anno, e in prevalenza sono donne tra i 18 e i 35 anni di età. «Si tratta di una malattia che in ambito ortopedico non riuscivamo a trattare – racconta il Dott. Errani -, quindi la mia idea è stata quella di trasferire la tecnologia della crioablazione nel trattamento di una patologia che non aveva ancora una cura reale. La fibromatosi desmoide è un tumore che, in ambito ortopedico,  non dà metastasi ma che è altamente invalidante in quanto cresce nel sistema muscolo-scheletrico e provoca forti dolori articolari. Trattato chirurgicamente ha un’altissima possibilità di recidiva più aggressiva, si dovrebbe trattare quindi con cicli di chemioterapia che bloccano la crescita del tumore stesso, ma la massa parzialmente resta e con essa il dolore. Ho preso in carico, insieme all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e al Gaslini di Genova, il primo paziente a luglio 2020, un uomo di 39 anni che soffriva di un dolore debilitante nella zona muscolo-scheletrica di crescita del tumore. Il follow-up ha dato ottimi risultati: oggi il paziente sta bene e la massa tumorale è scomparsa. E questo grazie ad una sola seduta di crioterapia».

In Italia i pazienti trattati hanno avuto risultati molto incoraggianti

In tutti i pazienti trattati dal 2020 al 2022, nei controlli a tre, sei mesi e a un anno, la massa solida è diventata liquida, soffice e si è sgonfiata come un palloncino. Il Dott. Errani ha chiesto allora l’intervento del Comitato etico del Rizzoli e, grazie ai risultati raggiunti da due studi, uno francese e uno americano, realizzati su 100 pazienti e risolutivi nell’80-85 % dei casi, è partita la sperimentazione in Italia. «I primi sei pazienti sono andati molto bene e quindi abbiamo deciso di comunicare che è possibile adottare, per questa rara neoplasia, un’alternativa alla chirurgia ed alla chemioterapia. Sono convinto che i buoni risultati ottenuti nel trattamento di una patologia rara permetteranno in futuro di estendere la crioterapia al trattamento di neoplasie più frequenti. La strada intrapresa quindi ci pare sia quella giusta. Ora stiamo cercando di capire se funziona anche nelle metastasi scheletriche e, se dovessimo ottenere risultati promettenti, siamo fiduciosi che la tecnica potrà essere applicata anche ad altre patologie dell’ambito oncologico».

Pochi effetti collaterali e grande resa

«I presupposti sono ottimi – rimarca il radiologo interventista Dr. Giancarlo Facchini della stessa equipe del Dr. Errani. Scendere ad una temperatura di -190 gradi comporta dei rischi per gli organi limitrofi, che si tratti di un nervo, della cute o di un organo viscerale, ma in quel caso viene irrorata, nella zona da trattare, della soluzione fisiologica calda per evitare possibili complicazioni dovute alla crioterapia. Occorre perciò molta attenzione ed è per questo che non tutti i pazienti possono essere trattati. A rendere più accessibile questa operazione è la possibilità di fare l’intervento sotto guida TAC, la quale garantisce precisione e sicurezza durante la procedura pur se particolarmente onerosa dal punto di vista economico».

Due milioni di euro per nuove apparecchiature

Grazie all’intervento di Regione Emilia-Romagna con un investimento di 2 milioni di euro, l’Istituto Rizzoli potrà dotarsi a breve di una nuova apparecchiatura TAC di ultima generazione che permetterà di effettuare oltre alla crioterapia, anche altre tecniche di radiologia interventistica come la termoablazione con radiofrequenza, ago-biopsie ed embolizzazioni tissutali.

Un secondo alleato nella cura dei tumori: il calore della termoablazione percutanea

La termoablazione percutanea dei tumori è una procedura che permette di trattare il cancro senza dover subire un intervento chirurgico. Viene utilizzata in caso di tumori in fase precoce o di piccole dimensioni, tumori altrimenti inoperabili, con pazienti che non possono essere sottoposti ad anestesia generale, in alcune metastasi epatiche, in lesioni ricorrenti e progressive e in attesa di un trapianto. In particolare, la termoablazione percutanea dei tumori del fegato si basa sull’uso del calore generato dalle radiofrequenze o dalle microonde create da fonte laser, per uccidere le cellule tumorali epatiche. La massa è raggiunta inserendo appositi elettrodi e monitorandone il percorso mediante ecografia. Le radiazioni elettromagnetiche emesse dagli elettrodi innalzano la temperatura oltre i 60°C, causando in pochi minuti la morte dei tessuti trattati. L’intervento di termoablazione percutanea dei tumori del fegato viene eseguito in anestesia locale con una leggera sedazione e prevede il ricovero ospedaliero. Rispetto all’approccio chirurgico tradizionale, la termoablazione percutanea dei tumori del fegato è associata a una minore mortalità e a un tasso di complicanze decisamente ridotto. Le recidive sono però più frequenti, soprattutto in caso di lesioni di dimensioni superiori ai 3 cm. Tuttavia ciò non preclude un successivo intervento chirurgico risolutivo.

I Centri di termoablazione percutanea in Italia

La termoablazione è una procedura mini-invasiva che utilizza il calore localizzato per distruggere una massa tumorale. Può essere applicata a diversi organi tra cui fegato, reni, polmoni e ossa e risulta efficace sia su tumori di tipo primario che su quelli di tipo secondario (metastasi). Di seguito sono elencati i maggiori Centri di termoablazione presenti sul territorio nazionale.

Ospedale San Salvatore Radiologia 0862 3681
  • Fegato
  • Ossa
Abruzzo L’Aquila
Ospedale Madonna delle Grazie 0835 253111
  • Polmone
Basilicata Matera
A.O Policoro Radiologia Interventistica 08 35986303
  • Fegato
  • Polmone
Basilicata Policoro
Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini Radiologia 0961 077577
  • Polmone
  • Ossa
Calabria Catanzaro
Ospedale Annunziata Medicina Interna 0984 6811
  • Fegato
Calabria Cosenza
Azienda Ospedaliera di S. Anna e S. Sebastiano di Caserta Neurochirurgia 0823 1761547
  • Ossa
Campania Caserta
A.O Cardarelli Chirurgia Generale 081 7471111
  • Fegato
  • Ossa
Campania Napoli
Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli 081 746 1111
  • Fegato
Campania Napoli
Ospedale Monaldi Radiologia 081 706 1111
  • Polmone
Campania Napoli
Istituto Nazionale dei Tumori IRCCS Fondazione Pascale di Napoli Radiologia 081 5903111
  • Fegato
  • Polmone
  • Rene
Campania Napoli

 

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In conclusione: freddo e caldo stanno diventando veri alleati nella diagnosi e nella cura dei tumori e si stanno diffondendo sempre più, in Italia, i Centri di crioterapia e termoablazione oncologica.

Fonti:

https://www.ior.it/area-stampa/news/congelare-il-tumore-con-la-crioterapia-al-rizzoli-di-bologna-curati-con-questa-tecn 

https://www.sanitainformazione.it/salute/ricerca-con-la-crioablazione-possibile-eliminare-il-tumore-senza-intervento-e-chemioterapia/ 

https://www.aimac.it/indirizzi-utili-tumore/centri-termoablazione 

 

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