Un recente studio internazionale condotto dall’Università del Queensland (Australia) ha mostrato come l’uso dell’intelligenza artificiale in ambito oncologico possa migliorare sia lo screening sia la diagnosi dei tumori della pelle, migliorando così il processo decisionale in ambito clinico.
L’intelligenza artificiale e il suo uso in ambito medico
Per “intelligenza artificiale” s’intende un vasto insieme di macchine (per esempio i computers e i robots) che riproducono funzioni cognitive tipiche dell’essere umano: apprendimento, linguaggio, memoria, risoluzione di problemi. Tutte queste funzioni sono rese possibili da programmi (software) che sono installati su dei supporti materiali (hardware) e che danno a un computer o a un robot un comando ben preciso da eseguire.
In ambito biomedico, l’uso dell’intelligenza artificiale diventa sempre più importante e vitale, poiché permette lo svolgimento di funzioni che in passato venivano svolte molto lentamente e in maniera non troppo precisa o, addirittura, non potevano essere realizzate. Inoltre, l’intelligenza artificiale ha dato importanti contributi alla diagnostica per immagini fornendo delle immagini molto dettagliate di cellule e tessuti.
L’intelligenza artificiale per i tumori della pelle
Si è visto che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale aiuta i medici a migliorare l’accuratezza del processo decisionale per i tumori della pelle. Nella memoria delle macchine sono conservate molte diagnosi fatte da oncologi riguardo i tumori della pelle e possono essere una preziosa fonte di informazioni e di consigli per i medici.
Quando un medico deve interpretare e diagnosticare un tumore della pelle, può consultare una macchina che contiene le informazioni già fornite da molti altri clinici. Come osserva la professoressa Janda (autrice dello studio): “i medici hanno ottenuto enormi benefici dall’intelligenza artificiale quando si trattava di prendere delle decisioni”.
In che senso parliamo di “collaborazione uomo-macchina”?
Secondo la professoressa Janda questi risultati indicano che un approccio che combini le competenze dei clinici con l’intelligenza artificiale può essere di estrema rilevanza per i medici. In particolare, l’intelligenza artificiale è di estrema utilità per lo sviluppo e l’analisi delle immagini. Le macchine aiutano e supportano il processo decisionale, ma bisogna fare attenzione a non sopravvalutare il loro potere. Conclude la professoressa Janda: “il supporto dell’intelligenza artificiale è utile ai clinici ma dev’essere semplice, concreto e relazionato a un compito specifico”.
Prospettive per il futuro
L’uso dell’intelligenza artificiale sarà sempre più utile per i clinici sia per lo screening sia per la diagnosi del cancro della pelle. Sarà necessario valutare non solo l’efficacia ma anche i potenziali rischi che possono derivare dall’uso dell’intelligenza artificiale nei processi decisionali.
Fonti:
https://www.uq.edu.au/news/article/2020/06/human-artificial-intelligence-collaborations-best-skin-cancer-diagnosis