Un nuovo test preoperatorio per il cancro alla tiroide potrebbe ridurre i tempi di diagnosi e soprattutto evitare inutili operazioni. Un gruppo di ricercatori dell’Università del Texas ad Austin e del Baylor College of Medicine ha sviluppato infatti un nuovo test per il tumore alla tiroide più rapido e di circa due terzi più accurato rispetto ai test diagnostici attualmente in uso.
“Se potessimo impedire alle persone di sottoporsi a interventi chirurgici di cui non hanno bisogno e consentire loro di avere una diagnosi più precisa, potremmo realmente migliorare il trattamento per i pazienti e ridurre i costi per il sistema sanitario”, ha affermato Livia S. Eberlin, professore di chimica e medicina diagnostica presso l’Università del Texas ad Austin.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences.
I limiti degli attuali test diagnostici di tumore alla tiroide
La tiroide è una ghiandola molto importante che produce ormoni in grado di controllare varie funzioni del nostro organismo come il metabolismo, la digestione, il cuore, il mantenimento delle ossa e dell’umore. Oggi per diagnosticare un cancro alla tiroide si utilizza la tecnica dell’ago aspirato: attraverso un prelievo viene analizzato un pezzo di tessuto tiroideo con l’obiettivo di caratterizzarlo e capire se si tratta di un tessuto sano o malato.
Questa tecnica però si dimostra inefficace in 1 caso su 5. Inoltre nei casi in cui il test dell’ago aspirato dia esito positivo gli anatomo patologi possono procedere con ulteriori approfondimenti mediante test genetico ma anche in questi casi ci possono essere dei falsi positivi.
In questi casi, date le incertezze, i medici raccomandano di rimuovere comunque parte o tutta la tiroide e così ogni anno migliaia di pazienti vanno incontro ad inutili interventi chirurgici.
I vantaggi delle nuove tecnologie diagnostiche
Questa nuova tecnologia diagnostica chiamata imaging di spettrometria di massa, consiste in un test metabolico della tiroide e permette di identificare i metaboliti prodotti da cellule cancerose che agiscono così come una sorta di impronta diagnostica. In sostanza i ricercatori riescono ad analizzare gli scarti dei processi metabolici ed in base al tipo di scarto possono capire se a cellula è sana oppure cancerosa.
Se il test dell’ago aspirato da una diagnosi errata ogni 5 test, questo nuovo test sbaglia solo una volta ogni 10.
Questa maggior precisione potrà permettere di evitare interventi chirurgici non necessari, molti dei quali inducono i pazienti a terapie ormonali sostitutive per il resto della vita.
Le prossime tappe per avere a disposizione questo test
Il team di ricerca si sta ora preparando per iniziare uno studio di validazione di due anni che coinvolgerà circa un migliaio di pazienti raccolti tra gli Stati Uniti, il Brasile e l’Australia. Se verranno confermati i risultati positivi, si pensa che questa nuova tecnologia possa poi essere introdotta nella pratica clinica-diagnostica.
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