Un nuovo esame del sangue può identificare otto tra i più comuni tumori. Questo significa che si potrebbero rilevare i tumori in una fase precoce.
Ecco ciò che è emerso dai ricercatori del Johns Hopkins Kimmel Cancer Center di Baltimora, nel Maryland e pubblicato sulla rivista scientifica Science.
La novità del test sta nella combinazione
Spiega Cristian Tomasetti, professore associato di oncologia e biostatistica che l’innovazione principale è l’approccio: il test infatti misura il Dna circolante rilasciato dal tumore e il Dna alterato che può essere scambiato per biomarcatori tumorali.
Tale esame del sangue può rilevare otto tipi di cancro comuni attraverso la valutazione dei livelli di proteine circolanti e mutazioni nel DNA libero dalle cellule.
Lo studio
Nello studio è stato applicato questo test a 1.005 pazienti con tumori non metastatici e clinicamente rilevati dell’ovaio, del fegato, dello stomaco, del pancreas, dell’esofago, del colon-retto, del polmone o della mammella e circa 800 volontari sani.
I risultati
Dai risultati è emerso che la sensibilità mediana (cioè la capacità di trovare il cancro) del CancerSEEK era del 73% per i tumori in stadio II, del 78% per i tumori in stadio III e del 43% per i tumori in stadio I.
Per i tumori di stadio I, la massima sensibilità era per il cancro del fegato (100%), e il più basso era per il cancro esofageo (20%).
In sintesi la sensibilità generale mediana era del 70% per gli otto tumori comuni: variava dal massimo del 98% per il carcinoma ovarico a un minimo del 33% per il cancro al seno.
Infine l’affidabilità di CancerSEEK è stata maggiore del 99%: solo 7 su 812 controlli sani hanno ricevuto un falso positivo.
A tal proposito dei 7 falsi positivi il Dottor Lennon ha spiegato a Medscape Medical News che: “È possibile che possano avere un cancro non diagnosticato ed essere asintomatici, ma sfortunatamente non abbiamo alcun follow-up su di loro”.
Le considerazioni
“L’uso di una combinazione di biomarcatori selezionati per la diagnosi precoce ha il potenziale per cambiare il modo in cui rileviamo il cancro, e si basa sulla stessa logica dell’uso di combinazioni di farmaci per curare i tumori“, afferma Nickolas Papadopoulos, autore dello studio e professore di oncologia.
“Uno degli attributi più importanti di un test di screening è la capacità di rilevare i tumori in una fase precoce“, osservano i ricercatori.
Nel futuro
In futuro il test del sangue potrebbe essere utilizzato per rilevare i tumori “abbastanza presto da poter essere curati solo con la chirurgia, ma anche i tumori che non sono curabili con la sola chirurgia risponderanno meglio alle terapie sistemiche quando c’è una malattia meno avanzata”, conclude Anne Marie Lennon, professore di medicina, chirurgia e radiologia e direttore clinico della gastroenterologia.
Sono tuttavia necessari studi prospettici di tutti i tipi di cancro in una popolazione più grande, come anche affermano i ricercatori.
Fonti:
http://science.sciencemag.org/content/early/2018/01/17/science.aar3247
https://www.medscape.com/viewarticle/891491