Lavori scientifici

Tumore al polmone: la prevenzione personalizzata

Sempre più spesso sentiamo parlare di personalizzazione delle cure e anche personalizzazione della prevenzione ed oggi tanti studi stanno andando verso questa direzione. 

Le principali cause di morte a livello globale nel mondo sono le cardiopatie e gli ictus ischemici, seguiti dalle broncopneumopatie croniche e dal cancro al polmone. Queste patologie vengono spesso ricondotte ad uno scorretto stile di vita e al fumo

Esiste una correlazione evidente tra fumo e tumore al polmone ma uno studio dell’ Istituto dei Tumori di Milano ci conferma che il rischio non è uguale per tutti. La ricerca apre la strada alla prevenzione personalizzata oltre che alla cura.

Cosa si intende per prevenzione?

La prevenzione primaria è l’insieme di azioni e interventi volti ad evitare l’insorgenza di malattia nelle persone sane. Gli obiettivi sono la riduzione o correzione delle possibili cause e il potenziamento delle difese e dei fattori che promuovono la salute. La prevenzione primaria può avvenire sia a livello individuale sia di popolazione.                                                                                                                 

La prevenzione secondaria è l’insieme delle attività e degli interventi finalizzati a raggiungere una diagnosi precoce delle malattie ancora in fase asintomatica. L’obiettivo è garantire la tempestività dell’intervento terapeutico in quanto permette migliori esiti clinici sia in termini di guarigione sia nella riduzione della progressione della malattia. Tra gli interventi di prevenzione secondaria rientrano gli screening sulla popolazione adulta, ad esempio mammografia, sangue occulto, pap-test, monitoraggio pressorio e glicemico. Nei neonati e nei bambini screening per evidenziare malattie metaboliche, fibrosi cistica, sordità.                                                                                                         

La prevenzione terziaria è l’insieme delle attività e degli interventi finalizzati a contenere e controllare gli esiti complessi di una patologia. In questo caso si hanno persone già malate con malattie croniche o irreversibili e l’obiettivo è di limitare la comparsa di recidive, complicanze o invalidità. Spesso la prevenzione terziaria si sovrappone alla malattia e vi rientrano anche attività riabilitative e assistenziali finalizzate all’aumento della qualità della vita.

Prevenzione personalizzata

La prevenzione personalizzata deve partire dall’individuo come prevenzione primaria con un corretto stile di vita, mangiando meglio, muovendosi di più, togliendo abitudini dannose per la salute. Per quanto riguarda la prevenzione secondaria personalizzata l’ Istituto Nazionale dei Tumori di Milano si conferma leader nella ricerca oncologica con uno studio che dimostra per la prima volta come il rischio di tumore al polmone non sia il medesimo per tutti i forti fumatori. Ad oggi non esiste uno screening per la diagnosi precoce del carcinoma polmonare rivolto alla popolazione ad alto rischio. Ciò comporta un ritardo nella diagnosi, quando la malattia è in fase avanzata e con una minore aspettativa di vita. 

Lo studio bioMILD (Multicenter Italian Lung Detection) rappresenta una svolta perchè prova che è possibile stabilire in anticipo chi ha maggiori probabilità di sviluppare la malattia e definire il calendario dei controlli e le eventuali misure preventive da adottare. Oggi sappiamo che la TAC spirale toracica a basso dosaggio di radiazioni (LDCT) è uno strumento efficace per la diagnosi precoce ma non sufficiente. All’Istituto dei Tumori di Milano è stato messo a punto un test molecolare sul sangue che appare molto efficace nel diagnosticare la presenza di un tumore polmonare anche quando la TAC non mostra nessuna immagine sospetta. E’ la prima volta che un test molecolare sul sangue si rivela efficace nello screening predicendo il rischio di malattia. Il test è basato sull’ analisi dei microRNA, piccole molecole di RNA molto specifiche, che hanno la capacità di regolare intere reti di processi biologici e che vengono rilasciate precocemente dall’organo aggredito dalla malattia e dal sistema immunitario. Questi due esami abbinati rappresentano lo strumento diagnostico innovativo che può per la prima volta cambiare il destino di forti fumatori e soggetti ad alto rischio di sviluppo del carcinoma polmonare e ridurre la mortalità del 39%. Si tratta di risultati importanti che, per la prima volta, aprono la strada a programmi di diagnosi precoce non uguali per tutti ma strutturati e personalizzati secondo le caratteristiche di ciascun soggetto, limitando l’uso dei raggi ai casi assolutamente necessari.

Programma SMILE

Il programma SMILE (Screening and Multiple Intervention on Lung Epidemics) è un programma gratuito di prevenzione e di diagnosi precoce dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, uno studio prospettico randomizzato di prevenzione primaria e secondaria rivolto a forti fumatori ed ex fumatori. Il programma è aperto a tutti coloro che hanno tra i 55 e i 75 anni e sono attualmente forti fumatori oppure ex-fumatori da meno di dieci anni, con un consumo medio di 20 sigarette al giorno per 30 anni. Lo studio combina diversi interventi in contemporanea, in primis il trattamento del tabagismo con un farmaco di origine vegetale di elevata efficacia e buona tollerabilità, la citisina. Si interviene anche sulla riduzione dei livelli di infiammazione cronica con acido acetilsalicilico a basso dosaggio e con la modifica mirata della dieta e dell’esercizio fisico. Tutto ciò associato ad un programma di diagnosi precoce con TAC spirale toracica a dosi minime e all’analisi dei microRNA nel sangue.                                                                                          Il Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Toracica dell’Istituto dei Tumori e coordinatore del programma SMILE, nonchè tra gli autori dello studio, Ugo Pastorino, spiega: ” I vantaggi che otteniamo sono diversi, innanzitutto in base alla fascia di rischio viene messo a punto un programma di prevenzione personalizzato, che parte naturalmente dalla disassuefazione dal fumo.” Il primo passo è smettere di fumare: è stato infatti accertato che con la disassuefazione dal fumo si può ottenere una riduzione fino al 50% della mortalità per tumore al polmone. ” Inoltre, – continua Pastorinoè possibile ridurre il numero di TAC di controllo dal momento che chi è a basso rischio viene rivisto a distanza di tre anni. Infine, ultimo ma non meno importante, è possibile stabilire chi non necessita di cure immediate ma solo di un controllo annuale, e questo ci permette di evitare interventi che sarebbero inutili, a tutto vantaggio del paziente. “ Le informazioni per entrare a far parte dello studio sono disponibili sul sito www.programmasmile.it oppure al numero verde 800.213.601 oppure via mail a info@biomild.org.

Fonti:

www.salute.gov.it

www.istitutotumori.it                                                                             

www.programmasmile.it                                                                                    

www.biomild.org

Chimica farmaceutica e farmacista. Specialista in medicina funzionale regolatoria e medicina antiaging. Esperta in fitoterapia, omeopatia, aromaterapia e fiori di Bach.

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