La chirurgia micrografica di Mohs (MMS), è stata sviluppata da Frederic Mohs presso l’Università del Wisconsin negli anni ’30, ed è una tecnica specializzata per il trattamento del cancro della pelle, il tumore maligno più comune negli Stati Uniti con oltre 5,4 milioni di casi all’anno.
In un precedente articolo “Come fare un autoesame dei nei” (http://www.oncolife.it/blog/piccoli-consigli-che-fanno-la-differenza/come-fare-un-autoesame-dei-nei/ ) abbiamo analizzato le diverse tipologie di nei per capire quando sia bene preoccuparsi e andare da un dermatologo. Ora approfondiremo la tecnica chirurgica più usata: la chirurgia micrografica di Mohs
Cos’è la chirurgia micrografica di Mohs
Eseguito come una procedura ambulatoriale, la chirurgia micrografica di Mohs è progettata in modo che il chirurgo possa rimuovere metodicamente il tessuto canceroso sulla superficie e tutte le sue “radici” – estensioni dei tumori che possono esistere sotto la pelle o che si trovano lungo i vasi sanguigni, i nervi e la cartilagine.
La chirurgia di Mohs è usata per trattare i tumori della pelle più comuni, il carcinoma a cellule basali e il carcinoma a cellule squamose, così come alcuni tipi di melanoma e altri tumori della pelle più insoliti.
È particolarmente utile per i tumori della pelle che:
- hanno un alto rischio di recidiva
- sono ubicati in zone in cui si desidera preservare il più possibile i tessuti sani, come ad esempio gli occhi, orecchie, naso, bocca, capelli, mani, piedi e genitali
- hanno bordi difficili da definire
- sono grandi o aggressivi
Un intervento che si sviluppa in più fasi
L’intervento chirurgico viene condotto in più fasi:
- la prima fase prevede la rimozione del tumore visibile e un sottile strato di tessuto circostante.
- Il campione prelevato viene quindi tagliato in sezioni, colorato ed esaminato al microscopio mentre il paziente attende.
- Se vengono trovate cellule cancerogene residue, il chirurgo può subito rimuovere più tessuto.
- Il processo viene ripetuto tutte le volte che è necessario.
Uno studio interessante dagli Usa
Ricercatori della Johns Hopkins Medicine e di sette organizzazioni sanitarie si sono ritrovati per valutare se durante la terapia di Mohs venisse asportata la “giusta” quantità di tessuto.
L’83% dei medici ha asportato quantità di tessuto in più durante la chirurgia micrografica di Mohs (MMS).
Fonte:
Johns Hopkins Medicine. “Excessive use of skin cancer surgery curbed with awareness effort.”
https://www.hopkinsmedicine.org/news/newsroom/news-releases/excessive-use-of-skin-cancer-surgery-curbed-with-awareness-effort