Il cancro al seno è il tipo di tumore più diffuso tra le donne in tutto il mondo e conta ogni anno quasi 1,7 milioni di nuove diagnosi. Lo screening periodico è di importanza fondamentale per la diagnosi precoce, per ridurre l’incidenza e migliorare gli esiti nelle pazienti.
La mammografia, l’esame standard per lo screening mammografico e la diagnosi del cancro al seno, utilizza radiazioni ionizzanti a bassa dose per creare immagini del tessuto mammario. Tuttavia, non è consigliata per le donne al di sotto dei 50 anni di età o durante la gravidanza, a causa dei timori per la sicurezza legati all’esposizione a tali radiazioni ionizzanti. Ciò significa che quasi il 40% di donne in Europa, avendo un’età compresa tra i 25 e i 49 anni, non può servirsi del più diffuso esame di screening per il cancro al seno.
MammoWave alla Breast Unit di Lucca
Da alcune settimane è presente a Lucca, agli Studi medici San Luca, un’apparecchiatura innovativa chiamata MammoWave che, attraverso il MammoTest, è in grado di fornire informazioni utilissime ai medici e alle pazienti sulla composizione del seno e sulla presenza o meno di anomalie.
E tutto ciò senza effetti collaterali indesiderati per le donne che vi si sottopongono.
Queste tipologie di informazioni diagnostiche sono fondamentali perché rappresentano una rivoluzione, un vero cambio di paradigma, nella prevenzione delle patologie della mammella. Potranno infatti essere analizzate, valutate e, soprattutto, misurate le situazioni benigne e maligne del seno, in modo da contribuire alla prevenzione e ai percorsi diagnostici e terapeutici conseguenti.
Intervista al medico sperimentatore Roberto Baldocchi
Chiediamo maggiori informazioni all’oncologo, primo utilizzatore di questa nuovissima tecnologia, il dr Roberto Baldocchi, medico senologo.
Dottor Baldocchi, perchè MammoWave rappresenta un’innovazione rivoluzionaria per medici e pazienti?
“Perché MammoWave è il primo vero test diagnostico per il seno, una tecnologia che ci consente di ottenere fondamentali informazioni cliniche per le donne sia in età fertile che in menopausa. Infatti, così come sono utilissime le indicazioni che si ottengono attraverso il Pap test e l’Hpv test nella prevenzione del tumore al collo dell’utero, così oggi abbiamo la possibilità di ottenere, anche per il seno, importanti informazioni, in modo sicuro e certificato, utilizzando l’Intelligenza Artificiale che, in maniera, oggettiva e non interpretativa (quindi operatore indipendente), avvalendosi di specifici algoritmi crea una mappa completa e individualizzata della mammella esaminata”.
Cosa differenzia il MammoTest dalle altre indagini diagnostiche oggi disponibili?
“Premesso che l’utilizzo dell’ecografia, della mammografia e della risonanza magnetica sono fondamentali e hanno permesso di ridurre drasticamente la mortalità dei tumori al seno, dobbiamo sempre considerare che sono strumenti di diagnosi precoce applicati sia come screening che come mezzo diagnostico nelle donne sintomatiche dove è fondamentale approfondire le indagini sino ad arrivare a eseguire, quando serve, una biopsia tissutale.
Fino ad oggi però non avevamo un test, altamente sensibile, che ci consentisse di valutare e misurare le modifiche strutturali e tissutali del seno, identificando le anomalie per poi seguirle nel tempo.
In pratica con MammoTest è possibile osservare cosa accade nella mammella e, cosa assai più importante, avere una maggiore probabilità di intercettare quelle anomalie che potrebbero rappresentare un problema per il futuro della salute della donna”.
Come funziona questa apparecchiatura?
“MammoWave è stato realizzato per rispettare al massimo il seno di una donna. La paziente si sdraia prona e comoda sul lettino del macchinario Mammowave e inserisce il proprio seno all’interno della cavità preposta per la scannerizzazione. In pochi minuti si ottiene un’analisi precisa dei tessuti che compongono il seno misurando le differenze dielettriche tissutali senza provocare alcun fastidio fisico, in quanto non c’è compressione e di conseguenza dolore.
Questa tecnologia innovativa analizza automaticamente le varie strutture del seno e mette in evidenza, se esistono, situazioni patologiche che devono essere approfondite e esaminate successivamente attraverso altre metodiche di imaging. Riusciamo così a misurare le caratteristiche morfologiche delle mammelle potendole seguire nel tempo.
L’esame, infatti, va ripetuto dopo sei mesi nel corso del primo anno e, successivamente, con periodicità annuale.
Questa procedura è finalizzata a creare una personale impronta senologica nel corso del primo anno, la quale costituirà la base individuale per tutti i confronti successivi. Al primo esame vengono inoltre richiesti gli accertamenti effettuati negli ultimi dodici mesi al fine di settare il sistema e rendere ancora più individualizzato e completo il quadro sia statico che dinamico del proprio seno”.
Perché lo definisce un cambio di paradigma?
“Perchè il MammoTest non è né un’ecografia con una sonda più efficace nè una mammografia eseguita con una dose minore di radiazioni. MammoTest è un esame che ogni donna dovrebbe fare prima di qualsiasi altro approfondimento diagnostico. Le donne sintomatiche o che partecipano ai programmi di screening senologico del Servizio Sanitario Nazionale possono tranquillamente continuare gli approfondimenti con le metodiche tradizionali, ma anche loro dovrebbero fare il MammoTest soprattutto nei cosiddetti intervalli, ovvero tra una mammografia e la successiva, per una maggiore sicurezza e tranquillità personale.
Purtroppo il tumore al seno è spesse volte asintomatico e non si presenta con dolore per cui, se vogliamo fare una prevenzione maggiormente efficace e completa, dobbiamo utilizzare tutto ciò che la tecnologia ci mette a disposizione soprattutto se, come nel caso del MammoWave, possiamo utilizzarlo su donne di ogni età in quanto non è invasivo, non emette radiazioni, non ha effetti collaterali e quindi è ripetile al bisogno.
Sottolineo, per esperienza personale, che ogni donna dovrebbe fare il test ogni anno perché ciò costituirebbe la vera differenza. Trovare un’anomalia precoce significa ridurre sensibilmente sia la morbilità che la mortalità soprattutto nelle persone più giovani. Il cambio di paradigma scientifico e tecnologico sta nella misurazione delle differenze dielettriche che i vari tessuti mammari hanno. Nel MammoTest vengono, infatti, acquisite oltre 2,5 milioni di misurazioni (circa 3 per millimetro cubo di tessuto) la cui distribuzione viene confrontata con la media statistica delle donne sane. Si tratta di una vera e propria scannerizzazione i cui dati vengono elaborati dall’Intelligenza Artificiale utilizzando algoritmi specifici e parametri senologici adottati e riconosciuti dalla Comunità Europea.
Già dalla prima acquisizione i dati vengono confrontati, per ogni seno, con la media dei dati delle donne sane. In seconda acquisizione, dopo sei mesi, il confronto avviene con i dati ottenuti durante la prima seduta, andando così a completare la propria impronta senologica. La rivoluzione sta nel fatto che tutto ciò avviene su base statistica e probabilistica non influenzata, al contrario delle altre tecnologie (ecografia, mammografia e risonanza), né dall’interpretazione del medico, né dal tipo di apparecchiatura utilizzata e nemmeno dal metodo adottato. Un po’ come quando facciamo le analisi del sangue e i risultati forniti sono inequivocabili perché confrontati con campioni statistici che fanno da controllo sia positivo che negativo.
È importante sapere, inoltre, che sin dalla prima misurazione si ha una specificità e una sensibilità del 90 %, la quale si incrementa progressivamente con l’aumentare degli esami effettuati anche nelle donne in menopausa con un seno denso o in presenza di protesi. La gravidanza, l’allattamento ed il ciclo mestruale non sono controindicazioni al MammoTest in quanto non vengono emesse radiazioni nocive per l’organismo”.
Come possiamo ricevere maggiori informazioni? Un articolo, data anche l’importanza del tema affrontato, non sarà mai esaustivo. Come possiamo dare, cioè, maggiore evidenza a questa innovazione?
“Innanzitutto vorrei affermare nuovamente che questa è una vera rivoluzione . Lucca è la città dove ho iniziato il mio percorso professionale di medico in ambito chirurgico e senologico. Dal 1980 ho contribuito alla realizzazione di un ambulatorio dedicato nel nostro ospedale. Oggi la Breast Unit è sapientemente gestita dal dr Marconi, e insieme stiamo già approfondendo tutte le varie tipologie di applicazioni di questo nuovo test, con una sinergia professionale mirata a migliorare la prevenzione senologica.
Sento che il mio impegno professionale deve ancora compiere importanti passi in avanti perché il tumore al seno colpisce, con maggiore frequenza, donne sempre più giovani. L’innovazione farmacologica e organizzativa ha dato in questi ultimi anni un grandissimo contributo alla lotta contro il cancro al seno e ora, con questo test, si può avviare una nuova era della prevenzione senologica dove anche la donna potrà essere sempre più consapevole nelle proprie scelte di vita, inclusa la prevenzione”.
Sviluppi futuri
MammoWave è un sistema promettente grazie all’utilizzo di onde elettromagnetiche che non richiedono la manipolazione del seno. Inoltre è sicuro al 100% per la salute della paziente e questo permette di poter effettuare uno screening senza limiti di età.
Nonostante la tecnologia non sia di semplice formulazione, si sta pensando di allargare le prospettive di diagnostica utilizzando le microonde anche verso altri orizzonti, poiché i vantaggi risultano essere notevoli rispetto alle convenzionali tecniche diagnostiche. Infatti MammoWave è solo una delle possibili applicazioni per tecnologia immaginata dai suoi ideatori: al momento è in fase avanzata di sperimentazione anche un dispositivo chiamato BrainWave. Si tratta di un macchinario portatile per il rilevamento e la classificazione dell’ischemia cerebrale, che entro due anni potrebbe equipaggiare le prime ambulanze. BrainWave si propone di tracciare un quadro preciso del danno subito dal paziente nella fase di primo soccorso, consentendo ai medici di ridurre i tempi di intervento e quindi salvare molte vite umane.
Articoli sulla diagnosi precoce del tumore al seno:
https://www.oncolife.it/in-prima-linea/ottobre-mese-della-prevenzione-del-cancro-al-seno/
Fonti:
https://www.ubt-tech.com/mammowave/
https://www.clinicamedicasanluca.it/