Nutrizione ed integrazione

Consumo di fibre legato al minor rischio di cancro al seno

Consumo di fibre legato al minor rischio di cancro al seno

Uno studio dell’Università di Harvard ha evidenziato come seguire una dieta ricca di fibre sia collegato ad una ridotta incidenza di carcinoma mammario.

I ricercatori hanno raccolto i dati di 20 studi osservazionali riscontrando che  le persone con il più alto consumo di fibre avevano un rischio dell’8% più basso di cancro al seno

Il nostro studio contribuisce all’evidenza che i fattori dello stile di vita, come le pratiche dietetiche modificabili, possono influenzare il rischio di cancro al seno”, ha affermato Maryam Farvid, PhD, della Harvard T.H. Chan School of Public Health . “I nostri risultati forniscono prove di ricerca a sostegno delle linee guida dietetiche dell’American Cancer Society, sottolineando l’importanza di una dieta ricca di fibre, frutta, verdura e cereali integrali”.

Perchè le fibre sono così importanti

Le fibre regolano l’assorbimento del colesterolo e degli zuccheri, ma sono fondamentali anche per garantire un buon transito intestinale, evitando che sostanze potenzialmente pericolose rimangano troppo a lungo in contatto con le pareti dell’intestino.

Il CREA, l’Ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari vigilato dal Ministero delle politiche agricole, ha sottolineato come un consumo regolare di cereali integrali, fonte di fibre, rappresenta anche un possibile fattore di protezione da tumori ormono-dipendenti, come quello della mammella.

Quanta fibra andrebbe assunta?

La Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) raccomanda per gli adulti di consumarne almeno 25 grammi al giorno.

Un aiuto per riuscirci è inserire quotidianamente nella propria alimentazione cereali integrali (almeno la metà del totale dei cereali consumati) e mangiare ogni giorno almeno 5 porzioni tra frutta e verdura.

Frutta e verdura: quali sono i più efficaci per la prevenzione?

  • I broccoli, come tutte le Crucifere, contengono glucosinolati, sostanze che svolgerebbero un’attività inibitoria della genesi e della crescita tumorale.
  • I pomodori sono una fonte di licopene, antiossidante che, secondo recenti studi, può agire come agente chemiopreventivo.
  • Le cipolle, ricche di i flavonoidi e di  ACSO (composti solforati, ovvero Alchenil-Cistein-Sulfossidi), a cui sono attribuiti moltissimi effetti benefici sulla salute, tra cui un’attività antitumorale e antiossidante.
  • I frutti di bosco: sono ricchi di antociani che, come tutti gli antiossidanti, rallentano la crescita tumorale.
  • Limoni, arance e kiwi, grazie al loro contenuto di vitamina C ad azione antiossidante.
  • Spinaci, anche loro ottima fonte di antiossidanti, in particolare flavonoidi e polifenoli (quercetina e luteolina), che proteggono l’organismo dagli effetti nocivi dei radicali liberi. 

Per beneficiare dei loro effetti preventivi, andrebbero consumate quotidianamente, variandole il più possibile. Le raccomandazioni internazionali suggeriscono di mangiare almeno 400 g al giorno tra frutta e verdura.


Fonte:

https://acsjournals.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/cncr.32816

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