Cosa mangiare per prevenire il cancro? Il professor Franco Berrino e la dottoressa Anna Villarini, rispettivamente medico e biologa dell’Istituto Nazionale dei Tumori, epidemiologi e nutrizionisti di fama mondiale, affermano che grazie al cibo si può ridurre il rischio di ammalarsi di tumore, così come di malattie neurodegenerative (Parkinson ed Alzheimer) e metaboliche (diabete e gotta), e suggeriscono che l’alimentazione anti-cancro ideale dovrebbe essere costituita da cibo “vivo”, ovvero: cereali integrali, legumi, frutta e verdura in abbondanza, variando le qualità e seguendo il corso delle stagioni (no quindi a prodotti di serra), possibilmente biologico.
L’infiammazione cronica: un compagno di viaggio da evitare
L’infiammazione è un meccanismo fondamentale per la riparazione dei tessuti, ma il prolungamento di uno stato infiammatorio è tutt’altro che benefico. Anche il lieve stato infiammatorio cronico associato alla sindrome metabolica e in generale all’eccesso di calorie che caratterizza la nutrizione nei paesi occidentali favorisce la comparsa di patologie quali i tumori maligni, le malattie cardiovascolari, la demenza di Alzheimer e il diabete. Ecco cosa spiega l’esperto nutrizionista.
Berrino: L’infiammazione cronica può favorire lo sviluppo di tumori e altre patologie
La connessione fra infiammazione e tumori dipende da malattie infiammatorie quali la gastrite cronica da Helicobacter Pilori e le epatiti virali oppure da malattie autoimmunitarie come la celiachia, o da malattie infiammatorie croniche dell’intestino, tutte condizioni associate ad un aumentato rischio di cancro. Sta di fatto che in quasi tutti i tumori sono presenti cellule e mediatori dell’infiammazione. Le persone che per vari motivi devono prendere farmaci anti-infiammatori quotidianamente e per molti anni, spiega infatti Berrino, si ammalano meno di alcuni tipi di tumore, in particolare dell’intestino, dello stomaco e del seno.
L’alimentazione è strettamente connessa alle difese immunitarie: l’ipernutrizione e l’obesità favoriscono la comparsa di malattie infiammatorie croniche come il diabete e vari tumori. La cosa più importante è quindi ridurre i cibi che favoriscono l’infiammazione. I principali cibi che favoriscono l’infiammazione sono i cibi di provenienza animale (eccetto il pesce), in particolare i prodotti animali ricchi di grassi (carni, insaccati, uova e formaggi grassi). Più studi hanno infatti evidenziato che questi prodotti producono infiammazioni: carni, carni affumicate, carni conservate, patatine fritte, snack salati, grassi idrogenati, formaggi grassi, dolciumi, bevande zuccherate, farine raffinate. Al contrario cereali integrali, frutta secca, verdura verde, frutta, tè (verde), sono associati a livelli bassi di infiammazione e quindi sono alimenti anti-cancro.
Ecco I cibi che vanno evitati
Condizioni importanti che favoriscono l’infiammazione, spiega Berrino, sono il sovrappeso (la persone grasse sono più soggette a malattie infiammatorie) e il diabete ( i diabetici soffrono più frequentemente di infezioni e infiammazioni). Ci sono sempre più prove, d’altro canto, che l’infiammazione contribuisce all’insorgenza della resistenza insulinica e quindi del sovrappeso e del diabete, e la resistenza insulinica favorisce la comparsa di tumori aumentando la biodisponibilità di ormoni sessuali e fattori di crescita. Conviene quindi, secondo Berrino, ridurre i cibi ad alta densità calorica e in particolare eliminare lo zucchero e i cibi che lo contengono, soprattutto le bevande zuccherate, i dolci commerciali, i cereali zuccherati per la colazione, e in generale ridurre i cibi ad alto indice glicemico ed insulinemico e ridurre le fonti di grassi saturi (carni rosse, salumi e latticini), che ostacolano il buon funzionamento dell’insulina. Patate, patatine, pane bianco, riso bianco e snack e cibi preparati con farina 00 sono controindicati per l’alto indice glicemico. Le persone con una dieta ad alto indice glicemico hanno più alti livelli di proteina C reattiva.
I cibi con proprietà anti-infiammatorie e anti tumorali: ecco quali sono
Secondo il prof Berrino, il cereale più indicato per una dieta anti-infiammatoria è il riso integrale sia perché contiene specifiche sostanze (non presenti nel riso bianco), sia perché con un’alimentazione prevalentemente a base di riso integrale si riducono tutti gli stimoli infiammatori potenzialmente presenti in altri cibi. Quando c’è uno stato infiammatorio acuto consigliamo, in effetti, di mangiare solo riso integrale per alcuni giorni o alcune settimane, eventualmente condito con un po’ di gomasio o di semi di zucca. Per evitare eventuali irritazioni causate dalle fibre, spiega Berrino, in particolare in caso di infiammazioni del tubo digerente, consigliamo inoltre di mangiare il riso integrale sotto forma di crema di riso, riso molto cotto passato al setaccio per eliminare le fibre. Utili per ridurre l’infiammazione sono anche gli alimenti ricchi di grassi di tipo omega-3, in particolare il pesce grasso come il pesce azzurro o i pesci dei mari freddi. Ne sono inoltre ricchissimi i semi di lino, l’erba porcellana, e, in grado minore, varie altre erbe selvatiche, le noci, la soia, i semi di zucca. Si può assumere anche olio di lino, ma solo se è fresco, appena spremuto, perché si altera all’aria e alla luce. Se si vuole mangiare una gallina o un uovo, meglio limitarsi a polli che vivono liberi in campagna e mangiano erbe selvatiche ricche di omega-3. Gli oli di semi, dice Berrino, non sono raccomandati. Può andare bene, in piccole quantità, l’olio extravergine di oliva e l’olio di riso.
Ecco i dieci alimenti anti-tumore
Ci sono poi specifiche sostanze vegetali con attività anti-infiammatoria che conviene assumere, meglio in quantità moderata perché eccessi potrebbero avere effetti paradosso, come spiega Berrino:
- La curcuma – un ingrediente del curry – usata da millenni come anti-infiammatorio nella medicina ayurvedica e nella medicina cinese;
- Lo zenzero;
- I mirtilli e, in grado minore, altri frutti di bosco e le prugne, ricchi di antocianine;
- La borragine, contenente l’acido gamma-linolenico, anch’esso precursore di prostaglandine anti-infiammatorie;
- La frutta e le verdure ricche di flavonoidi, come le cipolle, specie le rosse, ricche di quercetina, che vanno però accuratamente “yanghizzate“ (appassite soffriggendole a lungo in poco olio) per eliminare i composti solforati volatili, le mele (che consigliamo di cuocere con il kuzu), anch’esse abbastanza ricche di quercetina, e i prodotti tradizionali di soia, ricchi di isoflavoni come la genisteina;
- L’uvetta sultanina;
- Le crucifere – broccoli, cavolfiori e cavoli – ricche di isotiocianati;
- Il tè verde;
- Il cioccolato nero, ma non più di 10 g al giorno
- La vitamina E – presente nei cereali integrali (riso integrale, grano duro, orzo e mais), nell’olio extravergine di oliva e negli olii di semi spremuti a freddo
- La vitamina D contenuta in abbondanza nei pesci (salmone. trota, sgombro. aringhe, acciughe e sardine, tonno, palombo e pesce spada)
Prevenzione oncologica a tavola con la d.ssa Anna Villarini
Alimentazione mediterranea abbinata ad attività fisica e sane abitudini ci allontanano dal rischio del tumore. Anna Villarini, biologa nutrizionista e ricercatrice dell’Istituto dei Tumori di Milano, ci spiega quanto conta mangiare bene (e anche tornare a cucinare) per mantenerci in salute. Tastare, annusare, selezionare scrupolosamente. E poi, finalmente, mettere nel carrello. La spesa così intesa rimanda a una responsabilità che pensiamo di aver perso, quella di assicurarci in prima persona della qualità dei cibi da portare sulla nostra tavola.
Eppure non ne siamo troppo dispiaciuti. Sono dappertutto le soluzioni che la società ci propone per sollevarci volentieri da questa incombenza: ordiniamo la cena tramite app, conciliamo il tempo con gli amici e la necessità di un pasto organizzando brunch e aperitivi per locali, la spesa settimanale la facciamo online e se non riusciamo a passare da casa tra un impegno e l’altro, a salvarci ci sarà qualche street food. Queste abitudini sempre più diffuse non si conciliano per nulla con l’importanza di uno stile di vita sano che tuteli la nostra salute.
Una soluzione però c’è, ed è a portata di tutti! A suggerirla è Anna Villarini, nutrizionista e ricercatrice all’Istituto dei Tumori di Milano, esperta in materia di prevenzione alimentare contro le patologie oncologiche. “Torniamo a cucinare! – raccomanda la d.ssa Villarini. È vero che i ritmi frenetici della vita quotidiana non permettono di dedicare tutto il tempo che vorremmo alla preparazione dei pasti per noi e per le persone con cui viviamo, ma fare una spesa adeguata, scegliere gli ingredienti e creare da noi il piatto da portare in tavola è una prima, importantissima, forma di prevenzione perché sapremo in questo modo cosa stiamo mangiando”.
Il pericolo dei prodotti “fast food”
Secondo le stime del Codice europeo contro il cancro, il 30% dei tumori (quindi ben 1 su 3) sarebbe evitabile con una corretta alimentazione. Ma non è facile sfuggire ai “tranelli” che si celano tra le corsie di un supermercato o sulle etichette degli alimenti.
Il Fondo mondiale per la ricerca sul cancro ci dà un’importante raccomandazione, ossia di limitare i cibi fast food – spiega la ricercatrice: “Con questa dicitura non si intendono soltanto i prodotti di alcune catene di ristorazione. Appartengono, più in generale, a questa categoria tutti i cibi in commercio già pronti per essere mangiati. Questi prodotti sono troppo lavorati, e dunque impoveriti di micronutrienti (come vitamine e minerali) ma eccessivamente ricchi in amidi, sale, zuccheri semplici e lipidi: sono realizzati, per esempio, con farine raffinate che hanno perso tutti quei nutrienti importanti come le fibre, contenuti nei chicci integrali. Generalmente questi piatti ‘pronti’, essendo molto trattati, tendono soprattutto a farci ingrassare invece di nutrirci adeguatamente”.
Il primo comandamento della prevenzione oncologica è quindi “essere protagonisti nella preparazione dei nostri manicaretti e essere coscienti di quali siano i cibi da prediligere per la nostra sana alimentazione!”.
Fonti:
Prevenzione oncologica a tavola con Anna Villarini – Cure-Naturali.it
https://www.facebook.com/search/top?q=dott.%20franco%20berrino
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