Le sostanze chimiche che attraggono le cellule immunitarie specializzate verso i tumori potrebbero essere utilizzate per sviluppare migliori immunoterapie per i malati di cancro.
Questo è ciò che è emerso dalla ricerca pubblicata sulla rivista Cell.
Le cellule immunitarie Natural Killer (NK)
Gli scienziati del Francis Crick Institute hanno scoperto che le cellule immunitarie chiamate cellule Natural Killer (NK) si accumulano nei tumori e rilasciano sostanze chimiche che attraggono le cellule dendritiche specializzate (cDC1) – globuli bianchi noti per scatenare le risposte immunitarie anti-cancro – al tumore.
I geni associati alle cellule Natural Killer e al cDC1 erano correlati alla sopravvivenza dei pazienti affetti da cancro in un set di dati di oltre 2.500 pazienti con tumori della pelle, della mammella, del collo e dei polmoni. Una correlazione simile è stata osservata in un gruppo indipendente di pazienti con carcinoma mammario, con un esito particolarmente positivo per le donne con carcinoma mammario triplo negativo, che in genere ha una prognosi infausta.
Le considerazioni
Afferma il professor Caetano Reis che ha guidato lo studio. “I risultati ci hanno dato un rinnovato apprezzamento dell’importanza delle cellule Natural Killer e della cDC1 nella risposta immunitaria contro il cancro”. E continua: “È ancora presto, ma attirare più cDC1 verso i tumori potrebbe essere la base di una nuova immunoterapia per i malati di cancro”.
Un’altra scoperta
Il team ha anche dimostrato che la prostaglandina E2 (PGE2), una molecola prodotta da alcune cellule tumorali, sopprime l’attività delle cellule Natural Killer e riduce la reattività della cDC1 agli attrattivi chimici. Ciò suggerisce che il blocco della PGE2 con l’aspirina potrebbe aiutare a potenziare l’efficacia delle immunoterapie ripristinando i livelli di cDC1 nei tumori.
Sviluppare nuovi approcci immunoterapici per aiutare più pazienti, le considerazioni
“Ora che sappiamo meglio come funziona questa chiave anti-cancro, possiamo cercare di identificare altri modi in cui i tumori si aggirano intorno”, dice Caetano. “Questa comprensione alla fine ci aiuterà a sviluppare nuovi approcci immunoterapici per aiutare più pazienti”.
Le conclusioni e nel futuro
La professoressa Karen Vousden, capo ricercatore del Cancer Research UK, ha dichiarato: “Questa interessante ricerca rivela di più sul modo in cui il sistema immunitario del corpo interagisce con il cancro, esponendo un modo in cui il cancro può evitare di attaccare. Studi come questo mettono in evidenza la complessità di questa relazione e possono rivelare un altro modo in cui il sistema immunitario può essere imbrigliato per curare il cancro ed è vitale che il lavoro continui a contribuire a rendere le immunoterapie più efficaci e benefiche per più pazienti”.
Fonti
https://www.crick.ac.uk/news/science-news/2018/02/08/molecular-‘magnets’-could-improve-cancer-immunotherapy/
http://www.cell.com/cell/fulltext/S0092-8674(18)30039-4?_returnURL=http%3A%2F%2Flinkinghub.elsevier.com%2Fretrieve%2Fpii%2FS0092867418300394%3Fshowall%3Dtrue
Credit photo: Professor Caetano Reis e Sousa, Francis Crick Institute