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Tumore al colon: l’analisi del sangue potrebbe migliorare il trattamento

Tumore al colon: l’analisi del sangue potrebbe migliorare il trattamento

Una semplice analisi del sangue potrebbe migliorare il trattamento per più di 1 paziente su 6 con tumore al colon allo stadio 2.

Questo è ciò che suggerisce una nuova ricerca del Mayo Clinic pubblicata sul Journal of Gastrointestinal Surgery.

Lo studio

Usando i dati del National Cancer Database per 40.844 pazienti, i medici di Mayo Clinic e gli scienziati si sono riuniti per esaminare i vantaggi di un test di sangue che misura la proteina chiamata antigene carcinoembryonic, o CEA, nel cancro del colon di fase 2. L’antigene carcinoembryonico può essere riscontrato nei livelli più alti delle persone con alcuni tumori, in particolare il cancro del colon.

La scoperta

I ricercatori hanno scoperto che la conoscenza di questi risultati dei test del sangue prima del trattamento avrebbe potuto cambiare la classificazione per il 17% dei pazienti tumore del colon allo stadio 2 dal rischio medio a quello alto rischio. Questo cambiamento potrebbe aver alterato le opzioni di trattamento, tra cui se utilizzare la chemioterapia.

Le considerazioni

“I medici devono valutare i rischi ed i benefici quando decidono di far fare la chemioterapia ai pazienti dopo l’intervento chirurgico”, dice Kellie Mathis, autore e chururgo rettale del Mayo Clinic. “Stiamo attualmente utilizzando il test del sangue per contribuire a rendere queste decisioni difficili e suggeriamo che anche altri medici lo facciano“.

Queste analisi del sangue non sono ampiamente utilizzate.  “Non esiste una buona ragione per un medico di omettere questo test di sangue, e deve essere fatto più lavoro per assicurare che tutti i pazienti lo ricevano”, dice il dottor Mathis.

Il cancro del colon

Ci sono quattro stadi primari del cancro del colon. In generale, con lo stadio 2, il cancro non si è diffuso nei linfonodi vicini o negli organi distanti ma è cresciuto in o tramite la parete del colon. Alcuni pazienti del secondo stadio sono peggiori di alcuni pazienti di fase 3, che di solito beneficiano maggiormente della chemioterapia. Ma il gruppo di ricerca ritiene che questo test di sangue possa aiutare a determinare quali dei pazienti allo stadio 2 abbiano un rischio più elevato e quindi potrebbero beneficiare della terapia.

Un’ulteriore scoperta

I ricercatori hanno anche scoperto che per i pazienti di fase 2 con livelli elevati di proteine che hanno ricevuto sia la chemioterapia sia la chirurgia hanno avuto un tasso di sopravvivenza maggiore rispetto al solo intervento chirurgico.

Le conclusioni

“Se un paziente con una nuova diagnosi di cancro al colon di fase 2 ha un elevato livello di anticarcine carcinoembryonico, i medici dovrebbero considerare la chemioterapia oltre che la chirurgia”, conclude il dottor Mathis.

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