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Cancro al seno: l’esame del sangue per predire il rischio di recidive

Cancro al seno: l’esame del sangue per predirre il rischio di recidive

Un semplice esame del sangue che rileva le cellule tumorali (test CTC) sembra essere un nuovo modo di prevedere il rischio di recidiva del cancro al seno.

Questo è ciò che è emerso dallo studio effettuato da gruppo di ricerca sul cancro ECOG-ACRIN e presentato al San Antonio Breast Cancer Symposium.

Tumore al seno: la recidiva tardiva

“La recidiva tardiva a cinque anni (e più) dopo l’intervento chirurgico rappresenta almeno la metà delle recidive del carcinoma mammario e non ci sono test che identificano chi è a più alto rischio. Abbiamo scoperto che nelle donne che non avevano cancro cinque anni dopo la diagnosi, circa il 5% ha avuto un test CTC positivo“, ha detto il ricercatore Joseph A. Sparano, vice presidente del gruppo di ricerca sul cancro ECOG-ACRIN, a Philadelphia, e direttore associato per la ricerca clinica presso il Montefiore Medical Center, Albert Einstein Cancer Center, a New York.

Test positivo e rischio di recidiva maggiore

“Ancora più importante“, ha continuato il Dott. Sparano, “è stato riscontrare che un test positivo era associato a un rischio di recidiva del 35% dopo due anni, rispetto a solo il 2% di quelli con un test CTC negativo.”

In cosa consiste il test?

Il concetto di partenza è esplorare l’uso dell’analisi del sangue CTC in un modo nuovo. Attualmente il test è approvato dalla FDA per monitorare la risposta al trattamento dei pazienti con carcinoma mammario, cancro al colon o alla prostata in fase avanzata, ma non in coloro che sono in stadio iniziale.

Un aumento del numero di cellule tumorali circolanti nel sangue in pazienti con malattia avanzata può indicare problemi prima che si manifesti con una scansione. In questo studio, il team di ricerca ha valutato questo test in un contesto diverso: individui vivi e privi di tumore circa cinque anni dopo la loro diagnosi e potenzialmente guariti, ma ancora a rischio di recidiva della loro malattia.

Qual è l’obiettivo finale del test?

“Il nostro obiettivo finale è utilizzare esami del sangue (come questo) per adattare il trattamento in modo da ridurre al minimo il rischio di recidiva per chi è ad alto rischio“, ha detto il dott. Sparano.

Dettagli dello studio

Il test è stato eseguito su un singolo campione di sangue fornito da 547 pazienti con carcinoma mammario diagnosticato più di cinque anni prima e trattati come parte di un ampio studio di trattamento del carcinoma mammario ECOG-ACRIN, E5103. Questo gruppo di pazienti presentava lo stadio due o tre di cancro al seno e le cellule nei loro tumori erano HER2 negativo.

Fonte:
http://ecog-acrin.org/news-and-info/press-releases/joseph-sparano-circulating-tumor-cells-may-predict-breast-cancer-recurrence
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Laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche e dottorando presso l'Università Campus Bio-Medico di Roma.

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