Tra i processi che caratterizzano lo sviluppo di un tumore c’è il silenziamento di specifici geni. Per la prima volta un gruppo di ricercatori della Lewis Katz School of Medicine presso la Temple University ha scoperto come riattivare con tecniche epigenetiche questi geni silenziati aiutando le cellule a ripristinare i geni soppressori del tumore e le attività immunitarie contro il cancro.
Lo studio è stato coordinato da Jean-Pierre Issa, MD, direttore dell’Istituto, ed ha stabilito con chiarezza che come nuova strategia di lotta contro il cancro si può pensare di cercare modi per risvegliare i geni silenziati. Nello specifico il lavoro è stato fatto su CDK9, che se inibito permette la riattivazione dei geni che il tumore aveva bloccato. L’inibitore identificato per ora ha solo una sigla MC180295, ma i suoi test sia in vitro che in vivo hanno già dato buoni risultati.
“Oltre alla riattivazione dei geni oncosoppressori, l’inibizione del CDK9 induce la sensibilità all’inibitore del checkpoint immunitario PD-1 in vivo – ha spiegato Issa – si tratta di un obiettivo eccellente per la terapia del cancro epigenetico”.
La riprogrammazione epigenetica dei tumori
Anche un team di ricercatori italiani, coordinati dal prof. Mariano Bizzarri, sta lavorando intensamente sui trattamenti epigenetici in oncologia. Si parla di tumor reversion, ossia di come è possibile riprogrammare le cellule tumorali e trasformarle in cellule sane attraverso l’utilizzo degli stessi segnali biologici che in natura guidano lo sviluppo della vita. A tal proposito è stato recentemente pubblicato un documento di consenso che ha visto coinvolti professori di diverse università italiane, tra cui il noto farmacologo Michele Carruba, e che è possibile consultare su questo sito WWW.ONCOVITA.IT
Questi risultati confermano che la ricerca per la lotta contro il cancro è sempre attiva ed in questo periodo sta scoprendo nuove ed inattese strade efficaci.
Fonti:
https://www.templehealth.org/News/NewEpigeneticDrugStrategyTreatCancer?showBack=true