Il tumore al seno, solo nel 2018 ha colpito 52.800 donne e circa 500 uomini. Se si analizzano i dati dal 2003 si può notare che l’incidenza fa registrare un lieve aumento (+0,3%) ma cala il tasso di mortalità (-0,8%).
Nel dettaglio si è riscontrato:
Fascia d’età | Incidenza | Mortalità |
35-44 | stabile | -0,9% |
45-49 | +0,6% | -1% |
50-54 | +0,2% | -0,6% |
50-69 | stabile | -1% |
oltre i 70 | -0,2% | -0,6% |
La prevenzione è fondamentale
La prevenzione è l’arma più potente che abbiamo per avere una diagnosi precoce e agire tempestivamente. Oggi, infatti si riscontra una percentuale di sopravvivenza dell’87% dopo 5 anni per chi riesce ad individuare il tumore in una fase iniziale e dell’80% dopo 10 anni.
Prevenzione primaria
Ci sono delle abitudini che possiamo adottare per limitare il rischio di sviluppare una neoplasia al seno.
Tutti gli studi confermano l’importanza di:
– seguire un’alimentazione sana e corretta: gli alimenti tipici della dieta mediterranea (olio d’oliva, pesce azzurro, frutta, verdura, cereali) hanno un’efficacia preventiva. Per approfondire (https://www.oncolife.it/blog/piccoli-consigli-che-fanno-la-differenza/troppi-grassi-saturi-aumentano-il-rischio-di-tumore-al-seno/)
– tenere sotto controllo la bilancia: la correlazione tra obesità e incidenza del cancro del seno è infatti dimostrata, soprattutto dopo la fine dell’età fertile. Per approfondire (https://www.oncolife.it/blog/novita-dalla-ricerca/tumore-al-seno-sovrappeso-ne-promuove-lo-sviluppo/)
– fare attività fisica. Le donne che svolgono regolarmente sport presentano una riduzione del rischio di ammalarsi di circa il 15-20%. Per approfondire (https://www.oncolife.it/blog/piccoli-consigli-che-fanno-la-differenza/l-esercizio-fisico-aumenta-l-aspettativa-di-vita-dopo-il-tumore-al-seno/)
Prevenzione secondaria
Ogni donna conosce il suo corpo quindi è sempre consigliato, a partire dai 20 anni di età, fare l’autopalpazione, tra il 7° e il 14° giorno del ciclo,per verificare che non ci siano noduli o protuberanze.
È indispensabile, poi, proseguire con controlli annuali del seno eseguiti dal ginecologo o da uno specialista senologo affiancati alla mammografia biennale dopo i 50 anni o all‘ecografia, ma solo in caso di necessità, in donne giovani.
Terapie più mirate
Il progresso e l’evoluzione di terapie sempre più mirate è un altro fattore determinante per l’aumento del tasso di sopravvivenza. I trattamenti per combattere il tumore al seno sono principalmente:
La Chirurgia
Oggi le operazioni sono sempre più mirate e limitate. L’obiettivo è risparmiare al massimo il tessuto mammario sano.Le opzioni chirurgiche per il trattamento del cancro della mammella comprendono tecniche d’avanguardia quali:
- biopsia radioguidata del linfonodo sentinella
- interventi chirurgici radioguidati per i tumori non palpabili
- quadrantectomia: asportazione del tumore circondato da un margine di tessuto sano
- mastectomia: rimozione dell’intera mammella, con o senza ricostruzione.
- mastectomia con conservazione dell’areola e del capezzolo con valutazione istologica intraoperatoria del tessuto retroareolare
La Radioterapia
La radioterapia consiste nell’uso di radiazioni ad alta energia per distruggere potenziali cellule neoplastiche residue.
La Chemioterapia
Una parte delle pazienti viene sottoposta a chemioterapia (somministrazione di farmaci) dopo la guarigione dall’intervento chirurgico, e prima della radioterapia, per distruggere le cellule neoplastiche che potrebbero essersi diffuse al di fuori della mammella.
L’ormonoterapia
E’ efficace solo in una parte delle pazienti, quelle affette da tumori che esprimono i recettori degli estrogeni e pertanto sono potenzialmente sensibili ad una stimolazione da parte degli ormoni.
Terapia biologica
Le terapie a bersaglio molecolare più utilizzate sono gli anticorpi monoclonali e gli inibitori della crescita tumorale.