Novità dalla ricerca

Da un vecchio farmaco una nuova cura per combattere il cancro

Da un vecchio farmaco una nuova cura per combattere il cancro

Negli ultimi anni sono stati sviluppati diversi farmaci noti come inibitori della chinasi per trattare il cancro e altre malattie. Gli obiettivi primari di tali farmaci comprendono una famiglia di recettori chiamati tirosin-chinasi (RTK).

In un nuovo studio, i ricercatori del Biodesign Institute dell’Arizona State University hanno utilizzato un metodo innovativo per esaminare l’efficacia di un farmaco su un’ampia gamma di chinasi.

Il farmaco, noto come ibrutinib è un inibitore della tirosin-chinasi ed è stato inizialmente approvato dalla FDA nel 2013 per il trattamento della leucemia.

Una nuova ricerca

La nuova ricerca guidata dal Dr. Joshua LaBaer, ​ direttore del Biodesign Institute e del Virginia G. Piper Center for Personalized Diagnostics, dimostra che l’ibrutinib può colpire anche un recettore poco studiato della famiglia RTK, noto come ERBB4, ostacolando la sequenza di eventi che portano alla progressione e alla crescita di tumori solidi .

I risultati mostrano che l’ibrutinib agisce come un potente inibitore della chinasi per ERBB4, limita la crescita nelle cellule tumorali umane in laboratorio e riduce le dimensioni del tumore nei topi.

Inoltre si è dimostrata la potenziale utilità terapeutica di un farmaco esistente per mirare selettivamente a ERBB4, oltre al suo target originale BTK. Il malfunzionamento di BTK è associato alla proliferazione incontrollata di cellule B che portano a leucemia, al linfoma e ad altre malattie.

LaBaer afferma inoltre che avendo trovato un sistema innovativo per lavorare sulle proteine oggi sono in grado di determinare in che modo, specifiche mutazioni acquisite, potrebbero influenzare la risposta ai farmaci. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Oncogene.

Vie cellulari del cancro

Per sviluppare nuovi farmaci che combattono il cancro come gli inibitori della chinasi ci vogliono decenni e i costi sono enormi, questo rende la prospettiva di studiare farmaci già esistenti particolarmente attraente.

Le mutazioni negli RTK sono ritenute una forza trainante nello sviluppo del cancro. Un gruppo di quattro importanti recettori, EGFR, ERBB2, ERBB3 e ERBB4, sono attivati ​​da molecole di segnalazione note come fattori di crescita epiteliali. Queste molecole specializzate svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella maturazione di una cellula.

L’importanza di ERBB4

I pazienti i cui tumori contengono mutazioni del recettore ERBB mostrano spesso una progressione del cancro più aggressiva e presentano esiti clinici più scarsi. Per questo motivo, i recettori della tirosina-chinasi suscitano un profondo interesse nella ricerca come candidati per lo sviluppo di farmaci contro diversi tipi di cancro. Mentre EGFR e ERBB2 sono già stati studiati come importanti bersagli terapeutici , poco si sa del quarto membro della famiglia RTK: ERBB4.

Questo recettore è di crescente interesse, poiché le mutazioni di ERBB4 sono state collegate in recenti studi al melanoma e al cancro del polmone e l’espressione alterata di ERBB4 è stata osservata nel cancro al seno, nel neuroblastoma, nel cancro del colon e nel carcinoma polmonare non a piccole cellule.

Inoltre, ERBB4 può giocare un ruolo in altre malattie tra cui la sclerosi laterale amiotrofica, nell’autismo e nella schizofrenia.

La Dott.ssa Rauf coautrice della ricerca afferma che lavori recenti hanno trovato molte mutazioni in ERBB4, specialmente nel cancro del polmone e nel melanoma, suggerendo che questo recettore può giocare un ruolo importante nell’oncogenesi o nello sviluppo del cancro.

L’efficacia del farmaco

In un certo numero di linee cellulari, ibrutinib ha bloccato la proliferazione. Altre cellule, tuttavia, hanno mostrato resistenza al farmaco.

Quando le cellule sensibili a ibrutinib che esprimono alti livelli di ERBB4 sono state trasferite ai topi, è stato dimostrato che l’ibrutinib riduce le dimensioni dei tumori, dimostrando un forte potenziale del farmaco nel trattamento dei tumori correlati a ERBB4.

Conclusioni

I risultati sono particolarmente preziosi, poiché sono in corso numerosi studi clinici con l’uso di ibrutinib per il trattamento di tumori solidi. La sovraespressione di ERBB4 è stata notata in numerose malattie, tra cui il cancro al seno triplo negativo e il carcinoma ovarico. L’uso di ibrutinib, forse in combinazione con altri farmaci che mirano a percorsi di resistenza cellulare, può aprire la strada a un nuovo arsenale di trattamenti contro il cancro.

Fonti

https://www.biodesign.asu.edu/news/old-drug-may-have-new-tricks-fighting-cancer

https://www.nature.com/articles/s41388-017-0079-x

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