Una sperimentazione su 350 pazienti realizzata presso l’Università di Miami ha confrontato l’efficacia della chirurgia robotica con quella tradizionale nel trattamento del cancro della vescica ed è emerso come le due tecniche diano gli stessi risultati.
Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Lancet, è stato coordinato dal dott. Dipen Parekh e ha visto coinvolti 15 centri di oncologia .
Il dettaglio dei risultati dello studio
Dopo due anni non c’era alcuna differenza significativa tra i due gruppi in termini di sopravvivenza senza progressione della malattia.
La chirurgia robotica è comunque stata associata ad una minore perdita di sangue durante l’operazione e a degenze post operatorie più brevi, gli interventi chirurgici erano però più lunghi.
Non ci sono state differenze significative nemmeno nei tassi di complicanze o nella qualità della vita dei pazienti.
Come funziona la chirurgia robotica
Un sistema robotico consente a un chirurgo di eseguire operazioni attraverso alcune piccole incisioni. I movimenti della mano o del polso del chirurgo si traducono in movimenti altamente precisi degli strumenti chirurgici. Ogni robot è diretto in tempo reale dal chirurgo che guarda un’immagine 3D ingrandita e ad alta definizione del sito dove sta operando.
La chirurgia robotica è stata introdotta nel 2000 e si stima ad oggi che sia stata utilizzata in circa quattro milioni di interventi chirurgici in tutto il mondo. Tuttavia a parte questo studio, non ci sono stati molti studi multicentrici e prospettici per confrontare la chirurgia robotica con quella tradizionale nei risultati di sopravvivenza da operazioni di rezione di tumori.
Fare le giuste valutazioni per scegliere tra chirurgia robotica e tradizionale
I ricercatori hanno specificato che sono necessari ulteriori studi di alta qualità per valutare l’innovazione chirurgica prima che questa tecnica possa essere ampiamente adottata nella pratica clinica.
Il dott. Gupta ha inoltre aggiunto che lo studio fornisce prove che dimostrano che l’approccio robotico funziona almeno altrettanto bene quanto l’approccio tradizionale e spiega che “è importante condurre questi studi prima dell’adozione diffusa della tecnologia, come nel caso della prostatectomia robotica (rimozione della prostata)”.
Le valutazioni infatti riguardano più livelli, dai costi alla durata dell’operazione fino all’incidenza della stanchezza nei medici.