Alcune cellule di melanomi aggressivi esprimono anche geni caratteristici di altri tipi di cellule incluse le endoteliali, nervose e staminali e dimostrano quindi differenziate. E’ stata impostata una ricerca per verificare se il modello di zebrafish fosse funzionale per studiare questi tumori e le loro interazioni con il microambiente embrionale.
Sono state trapiantate delle cellule maligne di melanoma in embrioni di zebrafish. Le cellule sopravvivono, hanno motilità e si dividono. Non si integrano coi tessuti dell’ospite ma si spargono negli spazi interstiziali dell’embrione seguendo la loro caratteristica metastatica e riflettendo il comportamento delle cellule indifferenziate del tumore. Tuttavia non producono il tumore.
I melanociti umani trapiantati nell’embrione di zebrafish si distribuiscono sulla pelle rivelando che lo zebrafish ha recettori che possono essere riconosciuti da cellule umane.
Si è pure constatato che nell’embrione di zebrafish le cellule metastatiche del melanoma mantengono il loro fenotipo indifferenziato ma non progrediscono verso la formazione tumorale. Questi risultati dimostrano l’utilità del modello dell’embrione di zebrafish per gli studi della adattabilità delle cellule tumorali e suggeriscono che questo paradigma sperimentale permette di studiare le interazione del microambiente embrionale con le cellule tumorali.
Destino delle cellule di melanoma umano maligno trapiantate in embrione di zebrafish: valutazione della migrazione e della divisione cellulare in assenza della formazione di tumore
03 Marzo 2017


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