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Oli vegetali contro gli effetti collaterali della terapia oncologica sulla pelle

Oli vegetali contro gli effetti collaterali della terapia oncologica sulla pelle

Nel paziente in terapia oncologica la pelle può subire importanti danni fino a manifestare una vera e propria tossicità. Vediamo come alcuni oli vegetali, accuratamente scelti, possono aiutare a mantenere la pelle del paziente oncologico in buone condizioni, per permettere il proseguo delle terapie e una migliore qualità di vita.

La terapia oncologica e gli effetti collaterali sulla pelle

Spesso la cute, durante la terapia oncologica può manifestare diversi effetti collaterali che si verificano a seguito del danno cellulare, quali:

  • Secchezza estrema (si parla di xerosi)
  • rash cutaneo che si presenta sulla cute sotto forma di eruzione papulosa, arrossamento ed irritazione
  • desquamazione
  • prurito
  • iperpigmentazione.

La cute è più fragile durante la terapia oncologica. Ecco perché è importante dedicare alla pelle attenzioni e protezioni prima, dopo e durante il trattamento farmacologico. E’ sensibile a tutto anche ad alcuni rimedi che, sulla pelle sana, sono ben tollerati.

Per rimediare alla disidratazione si usano oli e burri vegetali che agiscono ristrutturando la barriera cutanea, fortemente danneggiata dalle terapie oncologiche.

Perché oli e burri assieme e non solo uno o solo l’altro?

Oli e burri garantiscono entrambe emollienza ed idratazione alla pelle ma svolgono questi effetti con azioni diverse, uniti nello stesso prodotto come” miscela oleosa” garantiscono un ‘idratazione completa, insieme riducono la perdita di acqua attraverso l’epidermide (TEWL) e legano l’acqua alle strutture epidermiche. Non è sufficiente dire olio o burro per la pelle, è importante scegliere i prodotti con attenzione: bisogna utilizzare solo oli con composizione lipidica molto simile a quella del sebo e dei lipidi epidermici, ciò garantisce un’alta compatibilità cutanea riducendo il rischio di reazioni avverse in una cute ipersensibile come quella già “provata” dai trattamenti oncologici. L’obiettivo principale è quello di ridurre la disidratazione e l’irritazione della pelle.

A tal proposito gli oli e i burri vegetali vengono sempre più riconosciuti per i loro effetti sulle alterazioni cutanee e il ripristino dell’omeostasi cutanea.

Vediamo i principali oli e burri vegetali utili per la protezione della pelle.

Olio di girasole

L’olio di semi di girasole proviene dai semi di Helianthus annus è ricco di acidi grassi, prevalentemente acido linoleico che, grazie alla sua affinità con i lipidi cutanei, è essenziale per il ripristino della barriera cutanea, fortemente alterata dai trattamenti farmacologici. In questo modo si riduce la perdita di acqua transepidermica, responsabile della secchezza estrema della cute, che può caratterizzare anche alterazioni dermatologiche croniche come la Dermatite atopica.

Quello ai girasoli è quindi un olio sicuro, si usa anche alimentare, è ampiamente disponibile, e sembra essere una scelta ragionevole per qualsiasi paziente con barriera cutanea compromessa, purché non ci sia un’allergia nota ai semi di tale fiore.

Olio di jojoba

Il jojoba (Simmondsia chinensis) è una pianta perenne a lunga durata, resistente alla siccità. Presenta un’elevata stabilità ossidativa e resistenza alla degradazione. È ampiamente usato in formule cosmetiche come creme solari e idratanti. Più che un olio è una cera liquida molto stabile, non irrancidisce e contiene ceramidi naturali utili per il ripristino dei lipidi lamellari della barriera epidermica. E’ neutro e questo lo rende una buona opzione di riparazione per dermatosi con barriere cutanee alterate, come la dermatite seborroica, la dermatite eczematosa, la dermatita atopica e l’acne. L’olio di jojoba ha anche un comprovato effetto lenitivo, con potenziali usi in una varietà di condizioni cutanee tra cui infezioni e reazioni avverse. della pelle

Olio di mandorle

Viene da Oleum amygdalae. Ha proprietà emollienti, che sono state utilizzate per migliorare la carnagione e il tono della pelle. La sua particolare composizione ne permette un’ottima integrazione con il film idrolipidico epidermico, rafforzando la capacità di quest’ultimo d’impedire l’evaporazione dell’acqua e quindi garantendo l’idratazione della pelle e non solo. In uno studio non randomizzato, Tashan e Kafkasli (2012) hanno infatti dimostrato che il massaggio con olio di mandorle può essere efficace nel ridurre la visibilità delle smagliature dovute alla gravidanza e alla prevenzione delle stesse. 

La particolare similitudine dell’olio di mandorle dolci con i lipidi epidermici ne garantisce un’elevata capacità emolliente e quindi elasticizzante utile nel trattare le cicatrici impedendone l’ipertrofizzazione e favorendone una veloce integrazione con la cute limitrofa.

Burro di karitè

Viene estratto dai chicchi dell’albero di sheu (Vitellaria paradoxa). È composto da trigliceridi con acidi grassi oleici, stearici, linoleici e palmitici, oltre a composti insaponificabili. Viene spesso usato nell’industria cosmetica per la sua alta percentuale della frazione insaponificabile (come Triterpeni, tocoferolo, fenoli e steroli), che possiede potenti proprietà lenitive e e antiossidanti

I benefici degli oli vegetali sulla pelle, le conclusioni

Gli oli vegetali possono avere effetti diversi sulla pelle in base alla loro composizione e al contesto fisiopatologico della pelle. Se applicati localmente, i costituenti di oli vegetali (trigliceridi, fosfolipidi, composti fenolici e antiossidanti) possono agire sinergicamente con diversi meccanismi:

  • promuovere l’omeostasi della barriera cutanea;
  • attività antiossidanti;
  • proprietà lenitive;
  • proprietà antimicrobiche dirette e indirette (sovraregolazione dei peptidi antimicrobici);
  • azione riepitelizzante e rigenerante della cute.

Molto importante è il tipo di estrazione dell’olio e la provenienza. Non basta dire olio di mandorle dolci o burro di Karitè, da dove arrivano? Come sono stati raccolti i semi da cui viene estratto l’olio e il burro? In quale percentuale è presente la frazione insaponificabile del 5% o del 90%? Tutte queste informazioni sono importanti per scegliere un prodotto da applicare sulla pelle sana, ancora di più sulla pelle disagiata da terapie oncologiche. Studi futuri possono aggiungere nuove informazioni ai risultati attuali per consentire una migliore comprensione di questi oli.

Fonti:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29280987
http://www.oti-italy.com/2017/11/10/pelle-e-chemioterapia/
http://www.dermatologytimes.com/dermatology/skin-barrier-benefits-sunflower-seed-oil/page/0/1
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5796020/

 

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