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La medicina alternativa non può curare il cancro

La medicina alternativa non può curare il cancro

Molti americani sostengono erroneamente che le terapie alternative possano curare il cancro da sole, nonostante tali metodi non siano efficaci.

Il cancro non si cura con terapie alternative

Il sondaggio, noto come National Cancer Opinion Survey e rilasciato dall’American Society of Clinical Oncology (ASCO), ha rilevato che quasi il 40% degli americani ritiene che il cancro possa essere curato esclusivamente attraverso delle terapie alternative, come l’ossigenoterapia o l’uso di alcune diete, vitamine e minerali.

Tuttavia gli esperti sottolineano che queste terapie non sono raccomandate come unico trattamento per il cancro, in quanto vi sono poche prove a sostegno dei reali benefici e potrebbero essere dannose se usate in sostituzione alle terapie standard.

Uno studio a supporto

A conferma di ciò, uno studio del 2017 pubblicato sul Journal of National Cancer Institute ha rilevato che i pazienti oncologici che utilizzavano solo medicine alternative avevano una probabilità 2,5 volte maggiore di morire durante un periodo di cinque anni, rispetto a coloro che venivano curati con trattamenti standard per il cancro come la radioterapia e la chemioterapia.

Terapie standard per curare il cancro

“Non c’è dubbio che la terapia del cancro confermata dalla scienza sia necessaria per trattare efficacemente la malattia“, ha detto in una dichiarazione il dott. Richard Schilsky, responsabile medico per ASCO.

La terapia complementare

Tuttavia la medicina complementare e integrativa, affiancata alla medicina tradizionale, può svolgere un ruolo nell’aiutare i malati di cancro.

Si tratta di un insieme di metodi, procedure e prodotti terapeutici che possono aiutare controllare determinati sintomi ed effetti collaterali e migliorare la qualità della vita. Ecco ciò che è emerso dall’American Cancer Society (ACS).

Non vanno confuse con quelle alternative ed includono: l’agopuntura, la terapia di massaggio, la meditazione, il tai chi e lo yoga.

Tuttavia, prima di ricorrere a qualsiasi terapia complementare o integrativa, i pazienti a cui è stato diagnosticato un tumore dovrebbero rivolgersi ad un medico per curare la propria malattia: in questo modo non ci saranno interferenze tra le varie terapie.

I trattamenti integrativi in oncologia validati dalle Università

Recentemente è stato presentato inoltre un Position Paper “ Trattamenti integrativi in oncologia – i fattori di differenziazione cellulare come integrazione della chemioterapia” dove un importante comitato scientifico si è posto l’obiettivo di studiare e valutare le innovative ricerche nell’ambito della riprogrammazione epigenetica delle cellule tumorali con i fattori di differenziazione staminale così da evitare che vengano diffuse notizie scorrette o parziali ed aiutare i colleghi universitari e clinici ad inquadrare al meglio il tema di ricerca e le sue prospettive per il futuro. (Per approfondire » http://oncovita.it/assets/position-paper_trattamenti_integrativi_oncologia.pdf).

Cattive percezioni sul cancro

Un recente sondaggio ha analizzato le informazioni provenienti da un campione rappresentativo a livello nazionale di 4.887 adulti statunitensi ai quali sono state chieste informazioni sul cancro. Di questi, circa 1.000 erano malati al momento del sondaggio o in passato.

I risultati del sondaggio includono quanto segue:

  • Dai risultati è emerso come i giovani tra i 18 e i 37 anni fossero più propensi a credere che solo terapie alternative potessero curare il cancro: parliamo del 47% rispetto al 21% di gli adulti di età pari o superiore a 72 anni.
  • Tra coloro che hanno avuto il cancro, il 22% riteneva che le terapie alternative da sole potessero curare il cancro. Mentre tra i familiari che si prendevano cura dei malati, lo riteneva il 38%.
  • Il 57% degli americani ha affermato che, di fronte ad una diagnosi di cancro, la maggiore preoccupazione è l’impatto finanziario sulle famiglie o il pagamento per il trattamento.
  • Tra i familiari che si prendevano cura dei malati, oltre il 60% ha dichiarato di aver fatto un passo estremo per aiutare a pagare il trattamento.
  • I pazienti rurali trascorrevano circa 50 minuti in viaggio per vedere il proprio medico oncologo.
  • La maggior parte degli americani afferma che i farmaci oppioidi per il dolore non dovrebbero essere limitati per i malati di cancro, tuttavia tra un campione di circa 150 pazienti oncologici, il 40% ha dichiarato di avere difficoltà ad accedere a questi farmaci.
  • La maggior parte degli americani – oltre l’80% – sostiene anche l’uso della marijuana medica per le persone affette da cancro. Tuttavia tra un campione di circa 70 pazienti che l’avevano usata, quasi il 50% ha dichiarato di avere difficoltà ad accedere al farmaco.

Le conclusioni

“Questo sondaggio funge da barometro delle opinioni su importanti questioni legate al cancro”, ha detto la dottoressa Monica Bertagnolli, presidente di ASCO. “Sono diverse le aree critiche che bisogna affrontare con urgenza – dalla correzione di disinformazione diffusa sui trattamenti per il cancro, dall’”accesso ai farmaci antidolorifici, all’aiuto finanziario sia per i pazienti che per i loro cari”.

Fonti:
https://academic.oup.com/jnci/article/110/1/121/4064136
https://www.cancer.org/treatment/treatments-and-side-effects/complementary-and-alternative-medicine/complementary-and-alternative-methods-and-cancer/how-cam-is-used.html

 

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