In prima linea

La forza di Giulio

Ho parlato a lungo con Giulio e anche se la nostra conoscenza si è concentrata in una chiacchierata devo dire che ho ammirato la sua compostezza, la sua voglia di vivere, la sua tenacia, la sua forza e la sua tranquillità.

Per questo oggi vi voglio raccontare la sua storia. Giulio classe 1960, dal 2019 combatte contro una neoplasia prostatica al quarto stadio con metastasi sia ossee che ai linfonodi addominali.

Giulio come si è accorto che qualcosa non andava?

Avevo mal di schiena, subito ho pensato che fosse a causa di alcuni pesi che avevo spostato mentre lavoravo. Poi però sono passate le settimane e il mio mal di schiena era sempre lì. Sono andato dal medico che mi ha prescritto una serie di analisi da cui sono state evidenziate le lesioni alle vertebre.

Erano talmente gravi che mi hanno detto subito che avrei dovuto rimanere fisso a letto senza andare in giro perchè c’era il rischio di fratture e di conseguenza di rimanere paralizzato.

Quando siete arrivati ad una diagnosi

E’ stato complicato, perché l’ortopedico del pronto soccorso mi aveva solo detto che la mia schiena era malmessa ma non aveva parlato di cancro.

Allora abbiamo voluto capire meglio la situazione della mia schiena.

Tutti gli esami erano negativi, e non capivano cosa io avessi. Tra l’altro anche con l’ecografia la prostata non aveva dimensioni anomale, in apparenza era normale.

Finché mi hanno controllato il PSA che era altissimo.

Qui hanno capito da dove derivava il problema.

Fatta la biopsia, fatta la diagnosi.

Quali cure le sono state consigliate?

Sono stato sottoposto a sei cicli di chemioterapia, da novembre 2019 a marzo 2020. Mi hanno prescritto anche una terapia per contrastare le lesioni ossee . E’ una cura che dura due anni. La finirò a breve. Oltre a queste terapie mi hanno prescritto anche una terapia ormonale che è un trattamento salvavita che dovrò continuare per sempre.

E’ stato operato?

No, non era possibile l’operazione perchè ormai le metastasi si erano diffuse dappertutto per cui l’intervento sarebbe stato controproducente.

Sono rimasto in ospedale per parecchio tempo ed ero sempre sdraiato a letto con un’inclinazione di 45 gradi soffrendo dolori lancinanti per qualsiasi piccolo movimento.

La mia situazione era veramente tremenda.

Sono tornato a casa per Natale.

Nel frattempo mia moglie vedendo le mie condizioni si è informata per avere un altro consulto e a gennaio mi ha portato a fare una visita dal Dott. Biava a Milano.

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Come ha trovato il dott. Biava?

Ci è stato consigliato da un medico che ha in cura dei parenti di mia moglie.

Ce ne ha parlato molto bene e abbiamo deciso di andare a fare una visita.

Il dott. Biava mi ha spiegato come la medicina integrativa possa essere di aiuto per avere meno effetti collaterali da chemioterapia e un aiuto fattivo contro il mio male.

Mi ha prescritto alcuni integratori che mi hanno sicuramente aiutato a sopportare meglio le “cure da protocollo”.

Ha avuto dei miglioramenti?

Ero un moribondo. Portavo un busto spinale che non toglievo mai quando non ero a letto. Piano piano invece l’ho tolto e lo uso solo quando devo spostare qualcosa che per me può essere pesante. Il busto mi era necessario anche per poter camminare.

Ora invece sono diventato più autonomo. Guido l’auto che pensavo non avrei più potuto fare, posso fare delle passeggiate.

Ho addirittura fatto un bagno in mare con il beneplacito del mio medico.

Insomma ho un’autonomia quasi normale, ho riacquistato uno stile di vita che pensavo di avere irrimediabilmente perso.

L’insieme delle cure a cui sono stato sottoposto ha fatto un miracolo e ripeto gli integratori che mi sono stati prescritti mi hanno aiutato a sopportare meglio le “cure da protocollo”.

Sono migliorati anche i suoi esami?

Si, i miei parametri sono buoni e anche il valore del PSA è sceso in modo incredibile, da un valore iniziale di 540 ora è a 0,19. Ho fatto recentemente una risonanza magnetica che ha evidenziato che il male non è progredito e alcune lesioni ossee si sono rinsaldate. Si nota un grande miglioramento. Prima ero perennemente sotto morfina per controllare il dolore, ora ci sono dei giorni in cui posso farne a meno.

Il dolore è decisamente diminuito.

Credo che sia un successo della cura ormonale che sto seguendo, sperando che il tumore non riesca a bypassarla.

Gli oncologi che mi seguono hanno detto che c’è qualcosa di miracoloso nel mio miglioramento, da come ero a come sono adesso.

Le hanno dato un supporto psicologico?

Ho visto una volta una psicologa in ospedale, ma ho reagito molto bene alla malattia grazie all’amore di mia moglie e dei miei figli che mi sono molto vicini. Questo mi ha dato una grande spinta a reagire e a cercare di stare bene.

Vedo spesso persone arrabbiate. Io non mi arrabbio più o perlomeno sono molto più rilassato. Dal punto di vista filosofico i problemuccoli che prima facevano disperare non esistono più. Si gode delle cose più piccole ma che così piccole in fondo non sono. A fine giornata si fa l’elenco delle cose positive. Ed ho una grande gratitudine nei confronti della vita.

Segue un regime dietetico particolare?

Ho chiesto se era il caso di seguire una dieta particolare ma mi hanno detto di no. Io comunque, avendo letto vari testi, cerco di evitare l’assunzione di carni rosse, formaggi e zuccheri.

C’è qualcosa che vuole dire a chi ci legge?

Si, fate prevenzione!

Quando esco col busto di casa e qualcuno mi chiede cosa mi sia successo racconto la mia storia per far capire quanto sia importante fare controlli periodici e quanto sia fondamentale la prevenzione.

Ringrazio Giulio per la sua testimonianza e gli rinnovo tutta la mia stima riservata ad un vero “guerriero”.

Farmacista formulatore
Farmacista formulatore, giornalista

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