I semi di albicocca, vista l’alta concentrazione di Vitamina B17 che in presenza di cellule malate agirebbe sprigionando cianuro in grado di distruggerle, hanno riscontrato molto seguito tra i malati di tumore. La comunità scientifica però lancia l’allarme: è altamente pericoloso mangiarli come forma di auto-medicazione.
Il caso-studio
Come caso- studio è stata analizzata nel dettaglio la storia di un uomo australiano, pubblicata sul British Medical Journal.
Scritto da quattro medici dell’ospedale Alfred di Melbourne, il caso descrive un uomo di 67 anni apparentemente sano, che, sotto anestetico per una procedura di routine di 15 minuti, ha improvvisamente avuto una caduta potenzialmente mortale dei livelli di ossigeno (una condizione nota come ipossia).
Dopo essere stato stabilizzato, il personale medico ha condotto una serie di test per individuare la causa. I raggi X non hanno rivelato niente di insolito, e la funzione polmonare era buona. Non vi era alcuna indicazione di irregolarità cardiaca e il flusso sanguigno era tornato alla normalità.
Un ulteriore approfondimento, tuttavia, ha rivelato il problema: alti livelli di cianuro nel sangue. I test hanno trovato 1,6 milligrammi di cianuro per litro. Ciò corrisponde all’avvelenamento “moderato” di cianuro, ma le linee di divisione sono sottili: un livello di soli 2,5 milligrammi per litro è sufficiente per indurre il coma e la morte.
L’intervista
In un’intervista, il paziente ha rivelato che aveva consumato ogni giorno i semi di albicocche negli ultimi cinque anni. La sua routine di auto-medicazione ha coinvolto tre tavolette di un prodotto in commercio derivato dai semi e due cucchiaini da tè di una preparazione casalinga.
Dopo il caso, nel prodotto commerciale si sono riscontrati 220 milligrammi di cianuro per chilogrammo e la sostanza fatta in casa 1600 milligrammi al chilo.
Le raccomandazioni
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare raccomanda non più di un terzo di grammo come la dose massima sicura per gli adulti (e solo 0,06 grammi per i bambini).
I semi di albicocche vengono venduti e commercializzati da un gran numero di sostenitori di “salute naturale”. Le regole che limitano la promozione di “dichiarazioni per la salute”, in molti paesi, non sono applicate ai prodotti non medici questo significa che sono spesso venduti semplicemente come tonici generali per aiutare la salute e la digestione.
Tuttavia, nella letteratura pubblica, sono elencati come cure per molte condizioni, in particolare per il cancro. Le preparazioni di semi di albicocca rivolte a coloro che soffrono di tumore vengono talvolta commercializzati come amigdalina o nitriloside.
Le meta-analisi sui casi di cancro curati con un apporto di semi di albicocca, hanno evidenziato che poche soddisfano lo standard di ricerca base.
Molto significativa è la meta-analisi di Cochrane pubblicata nel 2015 e guidata da Stefania Milazzo della Paracelsus Medical University in Germania.
Con il collega Marcus Horneber, la Milazzo ha cercato in otto banche dati mediche e due registri, trovando 200 riferimenti al trattamento del cancro con semi di albicocca. La coppia non ha trovato studi che soddisfino i criteri per uno studio clinico randomizzato.
Le conclusioni
Le conclusioni sono state rigide: “C’è un rischio considerevole di gravi effetti collaterali di avvelenamento da cianuro dopo l’assunzione“, hanno scritto i ricercatori. “Il bilancio rischio-beneficio dei semi di albicocca come un trattamento per il cancro è quindi inequivocabilmente negativo“.
I medici di Melbourne, guidati da Alex Konstantatos hanno concluso che “I medici dovrebbero essere consapevoli che l’auto-prescrizione con farmaci complementari può provocare tossicità potenzialmente dannose e può essere più comune di quanto si possa immaginare“.
Fonti:
https://thetruthaboutcancer.com/apricot-kernels-for-cancer/
https://www.cancer.gov/about-cancer/treatment/cam/hp/laetrile-pdq#section/_26