Il campo principale della prevenzione a livello oncologico è l’alimentazione.
È provato infatti che il 40% delle neoplasie nelle donne può essere collegato a scorrette abitudini alimentari e stile di vita non sano.
Alimentazione e prevenzione oncologica: deve partire da giovani
L’azione preventivo-educativa nella donna deve iniziare in giovane età, già negli anni dell’adolescenza. La durata e la qualità della vita è infatti dimostrato che dipendono da una corretta alimentazione che agisce in modo preventivo sulle malattie cardiovascolari, respiratorie, oncologiche e così via.
Prevenzione oncologica: cosa mangiare e cosa evitare
Una nutrizione corretta deve comprendere:
- alimentazione sana e moderata
- adeguato controllo dell’equilibrio acido-base
- basso indice glicemico e carico di glucosio, basati su cibi complementari tra di loro
- è inoltre importante mantenere il proprio BMI (indice di massa corporeo) tra 18 e 25.
I cibi da evitare sono:
- carne rossa
- insaccati
- alimenti salati
- alimenti affumicati o cotti alla brace
- prodotti molto raffinati
- bevande gassate
- alcolici
- grassi saturi idrogenati come oli vegetali e margarina
- dolci.
Bisogna inoltre ricordare che la donna aumenta facilmente di peso dopo la menopausa, e può incappare facilmente nella sindrome metabolica. cosa significa per la salute?
Cos’è la sindrome metabolica e perché è importante controllarla?
L’insieme di indicatori fisici e chimici, tra i quali la pressione arteriosa, la circonferenza dell’addome misurata all’ombelico, la glicemia, il colesterolo, se alterati, definiscono la sindrome metabolica.
Quali sono le conseguenze sulla salute?
Avere la sindrome metabolica significa avere un rischio cardiovascolare più elevato e quindi la probabilità di avere infarti e ictus è più elevata e predisposizione maggiore ai tumori.
I consigli
È importante identificare questi fattori, valutare se sono alterati e prendere provvedimenti: per questo è fondamentale modificare e migliorare il proprio stile di vita, oltre a chiedere consigli anche al proprio medico di fiducia.
Questo ci permette di potenziare la prevenzione cardiovascolare e oncologica.