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Identificato un cancro di 700 anni

Identificato un cancro di 700 anni

Nicole Smith-Guzmán, un bio-archeologo  dell’Istituto di Ricerca Tropicale di Smithsonian (STRI), aprendo uno scatolone che si trovava sugli scaffali da oltre 46 anni ha trovato antichi resti di ossa notando un’anomalia: l’omero di un braccio aveva una massa calcificata.

Le ossa erano state ritrovate nella provincia panamense di Bocas del Toro nel 1970 dall’ archeologa Olga Linares, ormai scomparsa, che aveva deciso di studiare le pratiche agricole della zona.

A chi apparteneva il braccio?

Basandosi  sulla  leggera usura dei denti, sull’assenza di  molari e sul grado di fusione tra le ossa che formano il cranio,  la Smith-Guzmán  ha stabilito che le ossa appartenevano ad un adolescente con un’età compresa tra i 14 ed i 16 anni. Probabilmente era una femmina, ma è difficile dirlo con certezza perchè non sono state ritrovate le ossa del bacino. Con la radioterapia si è giunti infine alla conclusione che la donna sia morta circa 700 anni fa.

Che tipo di cancro aveva l’adolescente?

Il tipo di cancro che ha afflitto l’adolescente è stato sicuramente uno dei diversi tipi di sarcoma e dovrebbe aver causato dolore intermittente al braccio destro visto come il tumore è cresciuto ed espanso attraverso l’osso. Ma il cancro probabilmente non è stata la causa della morte.

Le considerazioni

Non possiamo mai determinare la causa della morte nella bioantropologia“, afferma Smith-Guzmán ” ma in questo caso ho collaborato con uno specialista in oncologia pediatrica, Jeffrey Toretsky dell’Università di Georgetown, che non pensa che questa persona sia morta di cancro “.

Le ossa furono trovate in un villaggio abbandonato, disposte attentamente in un  tumulo di rifiuti organici. “Abbiamo notato che le persone che l’hanno sepolta hanno avuto molta cura“, dice Smith-Guzmán. “Pensiamo che sia stata una sepoltura rituale. Si sono presi cura di questa persona  seppellendola  con oggetti di significato rituale “.

Gli oggetti sepolti con il corpo che sono stati rinvenuti, comprendono diversi vasi ceramici e una tromba fatta col guscio di un tritone atlantico.

Questo scheletro è stato parzialmente protetto dall’acidità del terreno dai gusci marini presenti nel tumulo di rifiuti in cui il corpo è stato sepolto. La calce delle conchiglie ha regolato il pH del suolo e dell’acqua che circondava le ossa, conservandole.

Conclusioni

In conclusione la Smith-Guzmán ha affermato che “non c’è prova che il cancro fosse meno comune in passato“.

 

Fonte:

http://www.smithsonianmag.com/smithsonian-institution/oldest-cancer-case-central-america-discovered-180963458/

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