Una nuova ricerca suggerisce che fino al 60% dei tumori potrebbe essere causato da mutazioni casuali del DNA, rendendo questi tumori completamente inevitabili. Ma l’altro 40%, tuttavia, potrebbe essere prevenuto attraverso la dieta, l’esercizio fisico e altri fattori ambientali.
L’importanza della prevenzione
Gli scienziati stimano che il 40% di qualsiasi forma di cancro sia prevenibile, inclusi il cancro al polmone (il più mortale) e il cancro della pelle (il più prevenibile). Grazie ad una migliore tecnologia diagnostica e di sorveglianza, il rilevamento precoce del cancro è un vantaggio del nostro secolo.
Alcuni fattori di rischio
L‘Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) cita l’uso del tabacco quale fattore di rischio più grande per lo sviluppo del cancro. Infatti, il cancro causato dal tabacco, comprendendo anche il fumo passivo, uccide ogni anno circa sei milioni di persone e contribuisce notevolmente allo sviluppo del cancro.
Un altro fattore nello sviluppo del cancro è la forma fisica. La ricerca ha mostrato che c’è un legame tra le persone in sovrappeso o obesi e i tumori al rene, al seno, all’esofago e al colon. Una dieta sana con frutta e verdura e un costante esercizio fisico sono dunque un buon inizio per ridurre il rischio di tumore nel suo complesso.
Secondo l’OMS, un terzo fattore di rischio è l’alcool, responsabile di diverse morti per tumore ogni anno. Può infatti causare cancro alla bocca, al fegato, al seno o al colon.
Questo è ciò che riguarda il 40% dei tumori, ma che dire dell’altro 60%?
La genetica delle probabilità
Gli scienziati Bert Vogelstein e Cristian Tomasetti al centro del cancro di Sidney Kimmel di Johns Hopkins hanno pubblicato una ricerca che suggerisce che alcuni tumori sono inevitabili a causa delle mutazioni del DNA.
Le mutazioni si verificano ogni volta che le nostre cellule si dividono. Di solito, queste mutazioni avvengono in segmenti di DNA che non sono molto importanti. Tuttavia, se una mutazione si verifica in un gene che conduce al cancro, si soffrirà di cancro. Nella loro relazione, Vogelstein e Tomasetti riferiscono che il 66% delle mutazioni sono casuali, il 29% sono causati da fattori ambientali e il 5% sono dovuti a fattori ereditari.
Il team JHU afferma che queste mutazioni sono solo un fattore nel processo del suo sviluppo. A tal fine, altri scienziati suggeriscono che bisogna studiare l’interazione di altri fattori, come gli ormoni con le mutazioni genetiche per ottenere una migliore comprensione dell’intero quadro.
Pur apprendendo che la maggior parte dei tumori sembra inevitabile, la ricerca ci lascia con la consapevolezza che gli altri 40% sono evitabili grazie ad una buona prevenzione.
Fonti:
http://science.sciencemag.org/content/355/6331/1330
http://www.who.int/cancer/prevention/en/
Video a supporto: https://www.youtube.com/watch?v=vP8-5Bhd2ag