Impiantare nella zona operata da tumore uno speciale gel contenente immunoterapia per prevenire le recidive: è stato l’obiettivo di un recente studio condotto dagli scienziati del Dana-Farber Cancer Institute.
Per ora lo studio, pubblicato da Science Translational Medicine, è stato realizzato su topi ma i primi risultati sono stati molto incoraggianti.
Lo studio
I ricercatori hanno inserito dei gel biodegradabili contenenti un farmaco immunostimolante nello spazio vuoto risultante dopo la rimozione chirurgica del tumore al seno.
I gel hanno così lentamente rilasciato il farmaco che è in grado di attivare un tipo chiave di cellula immunitaria.
Risultati
Quando i ricercatori hanno esaminato gli animali nei mesi successivi, hanno verificato che nei topi trattati con questo nuovo approccio c’è stata maggior efficacia della terapia rispetto ai topi trattati con lo stesso farmaco immunoterapico, ma somministrato via per venosa.
Non solo i tumori originari non si ripresentavano più, ma anche i tumori metastatici come quello nei polmoni venivano eliminati.
Gli ostacoli della cura del cancro
I ricercatori sostengono che i risultati, che sono stati replicati, sempre nei topi, anche per il cancro del polmone ed il melanoma, confermano la validità di questa nuova strategia di cura che mira a superare due dei più grandi ostacoli alla cura del cancro:
1) la tendenza della malattia a recidivare in pazienti sottoposti a intervento chirurgico per rimuovere tumori solidi ;
2) la difficoltà di sradicare le metastasi a distanza.
I limiti attuali della chirurgia oncologica
“La chirurgia è la principale opzione di trattamento per i pazienti con tumori più solidi, ma recidive e metastasi rimangono problemi significativi”, afferma Michael Goldberg, PhD, uno degli autori dello studio.
Purtroppo anche quando si è rimosso l’intero tumore può restare un piccolo numero di cellule tumorali maligne che nel tempo si riattivano dando origine a recidive, le statistiche parlano chiaro: circa il 40% dei pazienti va incontro a recidive entro i cinque anni successivi all’operazione.
“Inoltre – spiega Goldberg – è stato dimostrato che il processo naturale che il corpo mette in atto per guarire la ferita creata dalla chirurgia può stimolare le cellule tumorali residue a metastatizzare in parti distanti del corpo.”
Quando infatti viene rimosso un tumore chirurgicamente si rimuovono inevitabilmente anche tutte le cellule sane intorno, comprese anche le cellule immunitarie e le proteine che hanno la funzione di combattere il cancro.
Inoltre, nei giorni successivi all’intervento chirurgico, il sistema immunitario concentra la maggior parte dei suoi sforzi sulla guarigione della ferita chirurgica, abbassando la guardia contro le cellule tumorali. Tutti questi fattori favoriscono la riattivazione delle poche cellule tumorali rimaste.
Conclusione
“Questo approccio ha il potenziale per fornire l’immunoterapia in un modo che focalizzi la terapia sul sito di interesse durante una finestra temporale critica – continua Goldberg – siamo estremamente incoraggiati dai risultati di questo studio e speriamo che questa tecnologia sarà adattata ai pazienti per test in studi clinici in un futuro non troppo lontano.”
In Humanitas a Milano è partito un altro studio clinico per migliorare l’efficacia della chirurgia
Un’altro studio, questa volta già applicato sull’uomo, è cominciato presso l’IRCCS Humanitas di Milano-Rozzano. Il team di ricercatori guidato dai prof. Guido Torzilli e Matteo Donadon stanno testando uno speciale integratore, Synchro Levels.
L’obiettivo è di studiare l’azione di questo integratore sia nel favorire il recupero post operatorio sia, nel tempo, di sostenere il sistema immunitario dei pazienti ed eventualmente contribuire ad una riduzione di recidive.
“Dopo numerose osservazioni dirette sul campo abbiamo deciso di approfondire con un trial clinico randomizzato per analizzare il ruolo del Synchro Levels nel migliorare lo stato di salute generale dei pazienti sottoposti a intervento chirurgico di resezione epatica per neoplasie primitive” spiega il dott. Matteo Donadon, coordinatore dello studio.