Un recente studio italiano ha trovato una correlazione tra livelli insufficienti di vitamina D e un tumore al seno più aggressivo. Se confermato, programmi nutrizionali e l’integrazione della vitamina D potrebbero essere considerati una buona strategia di prevenzione del cancro al seno.
Il contesto
Recenti studi sulla correlazione tra il cancro al seno e la vitamina D hanno dato risultati contrastanti. Nonostante le prove precliniche e cliniche abbiano implicato la vitamina D nella prevenzione del tumore al seno, si sa ancora poco circa il legame tra la vitamina D e specifici sottotipi di tumore al seno.
Nel tentativo di chiarire questa associazione, lo studio italiano pubblicato sulla rivista Clin Breast Cancer ha correlato i livelli di vitamina D con le caratteristiche del tumore al seno.
“Il mio studio osservazionale prospettico (con i limiti degli studi di questo genere), attuato grazie alla collaborazione dei miei colleghi e col supporto del Professor De Placido e della Professoressa Arpino, ha evidenziato una correlazione significativa tra bassi valori di vitamina D alla diagnosi di carcinoma mammario e caratteristiche tumorali più sfavorevoli (tumore indifferenziato e linfonodi coinvolti)” afferma l’autore dello studio Giuseppe Buono, specializzando in Oncologia Medica presso il Dipartimento di Medicina Clinica, UOC Oncologia Medica, Federico II Napoli che si occupa prevalentemente delle correlazioni tra disordini metabolici e cancro della mammella.
La ricerca
In questo studio osservazionale è stato considerato un campione di 220 donne pre e post menopausa con tumore della mammella allo stadio iniziale. I dati relativi alle caratteristiche patologiche cliniche e specifiche del tumore al seno sono stati raccolti e correlati ai livelli di vitamina D, suddivisi in:
- carenti (<20 ng / mL)
- insufficienti (20-30 ng / mL)
- sufficienti (> 30 ng / mL) .
I sottotipi di tumore al seno sono stati definiti in base alla classificazione della 14a St. Gallen International Breast Cancer Conference.
I risultati
Livelli insufficienti di vitamina D sono stati correlati con una malattia più aggressiva e all’obesità.
Se i risultati dovessero essere confermati in studi prospettici più grandi, programmi nutrizionali progettati per ridurre il peso corporeo e l’integrazione della vitamina D potrebbero essere considerati una strategia di prevenzione del cancro al seno.
Inoltre, afferma Buono: “Il prossimo step del nostro studio è valutare se questi valori più bassi si associano anche ad una sopravvivenza inferiore. Per dimostrare ciò è necessario però un follow up più lungo.”
Assunzione vitamina D: come fare?
Il Dottor Buono conclude fornendo un ottimo consiglio per l’assunzione di vitamina D: “L’ esposizione solare, se in maniera protetta e con uno schermo totale, può essere un toccasana per la nostra salute globale, generando una attivazione della vitamina D. Detto ciò, nulla a che fare con lampade e lettini abbronzanti che sono assolutamente da evitare, in quanto aumentano il rischio di melanomi cutanei. È importante, nei soggetti con fenotipo chiaro, effettuare visite dermatologiche con nevoscopia periodiche”.
Per approfondire leggi anche l’articolo: “Vitamina D e cancro: trovati significati legami”.
Fonte:
Buono G. et all, Pretreatment Serum Concentration of Vitamin D and Breast Cancer Characteristics: A Prospective Observational Mediterranean Study, Clin Breast Cancer, Maggio 2017.