È stato dimostrato che, nelle pazienti con tumore al seno che seguono una terapia endocrina preventiva contro il rischio di ricadute, l’interruzione di tre mesi della cura mantiene l’effetto protettivo e migliora la qualità di vita.
Ecco ciò che è emerso dallo studio pubblicato sulla rivista Lancet Oncology.
Lo studio
Lo studio SOLE (Study of Letrozole Extension) condotto dall’International Breast Cancer Study Group (IBCSG) in collaborazione il Breast International Group (BIG) ha arruolato circa 4900 pazienti, che avevano già completato 4 a 6 anni di terapia endocrina post-chirurgica, in 22 paesi in tutto il mondo. Il trattamento è durato 5 anni, ma le donne continuano ad essere seguite per valutare la prognosi a lungo termine.
Le considerazioni
“Questo è lo studio più grande disponibile oggi sulla possibile riduzione, la cosiddetta «de-escalation», della terapia endocrina precauzionale prolungata” ha commentato Marco Colleoni, Direttore della Divisione di Senologia Medica dell’Istituto Europeo di Oncologia.
E continua: “I risultati forniscono informazioni clinicamente importanti sulla somministrazione intermittente, che si conferma come un’opzione interessante per le pazienti: chi soffre particolarmente degli effetti collaterali della terapia endocrina prolungata, può beneficiare di interruzioni temporanee del trattamento.”
I risultati
La terapia precauzionale prolungata con l’inibitore di aromatasi Letrozolo, dopo 5 anni di terapia endocrina, è approvata e utilizzata in tutto il mondo per le donne in menopausa operate per tumore del seno sensibile ad ormonoterapia e con linfonodi ascellari positivi.
Molte donne tuttavia soffrono eccessivamente per gli effetti collaterali avversi della terapia, come disturbi dell’umore e del sonno o vampate di calore.
Quale trattamento dà una qualità della vita migliore?
Nello studio SOLE, la sintomatologia riportata dalle Pazienti e la qualità della vita valutata durante il trattamento è risultata a favore della somministrazione intermittente di Letrozolo. Per quanto riguarda il benessere fisico, l’umore e i disturbi del sonno, c’è stato un peggioramento minore con la somministrazione intermittente se confrontata con la classica somministrazione continua. Inoltre per le vampate di calore è stato osservato un significativo miglioramento con la somministrazione intermittente.
La dimostrazione
SOLE ha dimostrato che, nell’ampio gruppo studiato, l’interruzione del trattamento per 3 mesi all’anno durante la terapia precauzionale con inibitori dell’aromatasi riduce il rischio di recidiva in maniera similare all’assunzione continuativa del trattamento.
Fonti: