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Cancro al seno: un aiuto dalle api

Un nuovo studio di laboratorio mostra che una molecola trovata nel veleno d’api può sopprimere la crescita di cellule cancerose nel cancro al seno. 

Lo studio si è concentrato su alcuni sottotipi di cancro al seno, incluso il cancro al seno triplo negativo (TNBC), che è una condizione estremamente aggressiva con limitate opzioni di trattamento.

Il veleno delle api è un antitumorale?

I ricercatori si sono concentrati sulla melittina, un peptide presente nel veleno delle api, con cui hanno trattato cellule cancerose coltivate in laboratorio e cellule normali.

Hanno scoperto che il veleno era estremamente potente: ha distrutto completamente le membrane delle cellule tumorali entro 60 minuti.

Quando la melittina è stata bloccata con un anticorpo, le cellule tumorali esposte al veleno d’api sono sopravvissute, dimostrando che la melittina era effettivamente il componente del veleno responsabile dei risultati nelle prove precedenti.

La melittina inoltre  ha avuto un impatto minimo sulle cellule normali e ha persino compromesso la capacità delle cellule tumorali di replicarsi.

Questo studio dimostra come la melittina interferisca con le vie di segnalazione all’interno delle cellule di cancro al seno per ridurre la replicazione cellulare“, ha detto Peter Klinken, Chief Scientist dell’Australia Occidentale.

Riprodurre il veleno sinteticamente

Il team di ricerca ha anche prodotto una versione sintetica della melittina, per vedere come si sarebbe comportata rispetto a quella naturale.

Abbiamo scoperto che il prodotto sintetico rispecchiava la maggior parte degli effetti anti-cancro del veleno delle api“, ha detto Ciara Duffy dell’Harry Perkins Institute of Medical Research

Duffy e il suo team hanno quindi testato l’azione della melittina in associazione a farmaci chemioterapici nei topi. Il trattamento sperimentale ha ridotto i livelli di una molecola che le cellule tumorali utilizzano per eludere il rilevamento da parte del sistema immunitario.

Abbiamo scoperto che la melittina può essere utilizzata con piccole molecole o chemioterapie, come il docetaxel, per trattare tipi altamente aggressivi di cancro al seno“, ha spiegato Duffy. “La combinazione di melittina e docetaxel è stata estremamente efficiente nel ridurre la crescita del tumore nei topi“.

I ricercatori avvertono che c’è ancora molta strada da fare prima che questa molecola di veleno d’api possa essere potenzialmente utilizzata come trattamento negli esseri umani ma sono molto ottimisti.

Saranno quindi necessari studi futuri per valutare formalmente le tossicità e le dosi massime tollerate prima delle sperimentazioni sull’uomo.

Fonti

https://doi.org/10.1038/s41698-020-00129-0

https://www.nature.com/articles/s41698-020-00129-0

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