In prima linea

L’importanza della “medicina-famiglia” per i malati di cancro

Luigi era un uomo sempre attivo con mille progetti nonostante i suoi 77 anni. Aveva un bel carattere, era tranquillo e sempre disponibile ad aiutare gli altri. Ha avuto un bar dove ha lavorato con la moglie per più di 30 anni in cui non c’erano sabati né domeniche ma solo la sua simpatia dietro al bancone.

Arriva finalmente l’anno della pensione e si pensa ai viaggi e a come giustamente “godersela un po’”.

Invece nel maggio 2021 si ammala di cancro. Ce ne parla la figlia Tiziana.

Quando è stato scoperto il cancro a suo padre?

E’ stato scoperto per caso dopo una TAC per una patologia cardiaca. Infatti il medico ha notato una macchia sul polmone e ha prescritto gli accertamenti del caso scoprendo, purtroppo, un cancro al polmone al quarto stadio e metastatizzato al fegato.

Con la diagnosi i medici avevano dato a mio padre solo 2 mesi di vita facendo la chemioterapia.

A questo punto tutti in casa si sono dati da fare per trovare una speranza, qualcosa a cui aggrapparsi per cercare di far vivere al meglio possibile il papà.

Sapevamo che la chemioterapia poteva solo tamponare un pochino la situazione e che non c’erano altre speranze.

E’ stata programmata un’operazione oltre la chemioterapia?

No, perchè il tumore era troppo avanzato e lui troppo grave per essere operato. Il dottore ci aveva detto che sarebbe sopravvissuto due settimane senza la chemioterapia e 2 mesi con la cura.

Gli sono stati prescritti 4 cicli di chemioterapia ognuno di tre sedute. I primi tre sono andati bene. Ma già dopo il terzo ciclo era molto affaticato.

Mio papà era migliorato tantissimo confrontando gli esami eseguiti prima di cominciare la terapia e quelli fatti dopo il terzo ciclo. Si erano ridotte le metastasi e anche il tumore primario al polmone era diminuito in grandezza.

A questo punto i medici, incoraggiati dai risultati, hanno voluto fare subito anche il quarto ciclo di terapia.

Mi ha detto che nel frattempo avevate cercato cure integrative

Si, come le dicevo nel frattempo ci eravamo informati sulle terapie integrative alle cure del cancro. Abbiamo trovato diversi medici ma l’approccio che ci ha dato maggiore fiducia è stato il metodo del dott. Biava. Ci siamo messi in contatto con l’Equipe BiavaVITA365 e già l’accoglienza telefonica ci ha scaldato il cuore.

L’umanità e la disponibilità dei medici con cui abbiamo parlato, in particolare il dott. Ciaurelli, ci hanno fatto capire che non avevamo sbagliato a rivolgerci a loro.

Nell’arco di mezza giornata avevamo le risposte ai nostri dubbi, magari su una terapia piuttosto che un’altra, sempre attenti alle nostre esigenze.

Come siete stati aiutati dai medici dell’Equipe BiavaVITA365?

Il medico che ci ha seguito è stato il dott. Ciaurelli, che per prima cosa ha cambiato totalmente l’alimentazione di papà. Gli ha tolto la carne rossa, la farina bianca e gli zuccheri perchè sono quelli che vanno a nutrire le cellule cancerogene.

Abbiamo seguito la cura alimentare e gli integratori che ci hanno consigliato e che hanno aiutato moltissimo mio papà ad avere meno effetti collaterali della chemioterapia.

I consigli erano tanti ed il contatto giornaliero con il medico, che si è preso veramente cura di mio padre, è stato fondamentale.

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Quando avete incontrato l’Equipe BiavaVITA365?

Abbiamo iniziato la cura integrativa quando abbiamo iniziato la chemioterapia.

Non siamo andati, siamo stati assistiti in telemedicina. Mio padre non era in grado di andare da loro.

Mandavamo tutte le analisi non appena venivano fatte e sui dati ricevuti e su come si sentiva mio papà, veniva modificata la cura integrativa per poter avere il maggior beneficio possibile.

Avevamo contatti col medico costantemente, ogni giorno, ci hanno seguito in tutto e per tutto.

Abbiamo messo in moto due équipe, quella del dott Ciaurellila mente” e la nostra famiglia il braccio” nel senso che Ciaurelli dava le direttive e poi mia mamma cucinava tutte le verdure e altro occupandosi di preparare una cucina sana e adatta a lui. Usava solo farina integrale di segale e altre farine integrali nobili, senza fritti, carne sporadicamente e quando accadeva con una particolare attenzione alla qualità. Tutto ciò tenendo d’occhio e rispettando una tabella alimentare acido/basico.

Io mi occupavo degli aggiustamenti della dieta e delle tisane del pomeriggio, dei frullati o estratti di frutta e verdura del mattino. Mentre mio fratello pensava a fargli fare degli esercizi fisici e di respirazione per ossigenare bene le cellule del corpo.

Tutto ciò perché il dottor Ciaurelli aveva impostato senza traumi e un po’ per volta una terapia a 360° in cui il corpo umano è visto come un’unica “entità” che per funzionare bene deve essere nutrita e riequilibrata con amore e rispetto. Questo significa seguire una buona alimentazione, una buona integrazione vitaminica laddove l’alimentazione non basta, e un buon esercizio fisico. Con le giuste chiavi e con ciò che la natura ci offre si possono raggiungere grandi traguardi.

Sembra tanto ma fatto intelligentemente si riesce tranquillamente.

Poi cosa è successo?

Purtroppo col quarto ciclo di terapia papà è stato molto male e gli hanno dovuto fare una trasfusione.

Ha preso lo pseudomonas aeruginosa, una tipica infezione che il più delle volte si prende in ospedale. Questa infezione per mio papà è stata fatale. Gli antibiotici non sono riusciti a debellare questo batterio. E’ rimasto in ospedale due mesi per cercare di guarire, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare.

Una settimana prima di lasciarci è voluto tornare a casa.

In ospedale non mangiava più, forse anche per farsi dimettere e stare con noi il tempo che gli rimaneva. Fino alla fine abbiamo sperato in un miracolo.

Appena tornato a casa ha ripreso a mangiare ed ha vissuto un’ultima settimana serena in compagnia della sua famiglia con l’appoggio costante del dott Ciaurelli.

Abbiamo vissuto tanta sofferenza, ma so che ora mio padre sta meglio e questo ci da la forza di andare avanti.

Ringrazio la signora Tiziana per la sua preziosa testimonianza e per il tempo che mi ha dedicato nonostante il terribile momento che sta vivendo.

Farmacista formulatore
Farmacista formulatore, giornalista

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