Avere una corretta alimentazione non è sufficiente per mantenere il corpo al massimo delle forze. È infatti necessario maneggiare e conservare in modo corretto per evitare gravi malattie, soprattutto se si dispone di un sistema immunitario compromesso.
Il trattamento chemioterapico può ridurre la funzione immunitaria e la capacità del corpo di difendersi dagli agenti patogeni opportunisti. Come più volte dimostrato dalla scienza, le persone sottoposte a chemioterapia hanno inoltre un rischio di infezione maggiore, comprese quelle trasmesse via cibo: ecco perché l’avvelenamento da cibo come la campilobatteriosi, la listeriosi e la salmonellosi sono più diffusi tra i malati di cancro.
È importante informare i pazienti!
Non si tratta solo di soffrire per un’infezione intestinale. Le persone che stanno già subendo gli estenuanti effetti collaterali della chemioterapia possono essere gravemente ammalate semplicemente perché il cibo non viene gestito correttamente a casa. A ciò si aggiunge il fatto che l’infezione alimentare può causare ritardi nel trattamento e potenzialmente aumentare la mortalità dei pazienti.
Ma il problema non dipende dalla pigrizia dei pazienti. Nella ricerca pubblicata su Public Health, è stato riscontrato che non vengono fornite informazioni coerenti, né si riconoscono i gravi rischi che il cibo può rappresentare.
Salute e alimentazione
Nello studio è stata studiata la disponibilità e l’adeguatezza delle informazioni sulla sicurezza alimentare disponibili per i pazienti oncologici del Regno Unito. Sono state dunque esaminate le risorse alimentari online e condotte interviste approfondite con i pazienti e le loro famiglie sulle loro esperienze alimentari durante il trattamento di chemioterapia.
Sebbene esistano alcune informazioni sulla sicurezza alimentare per i pazienti chemioterapici, il loro accesso ad esse è limitato. In totale, sono state trovate solo 45 risorse online relative alla sicurezza alimentare. Rispetto al contenuto, il 67% delle risorse informative relative agli alimenti includevano consigli sulla sicurezza alimentare e la routine di decontaminazione manuale, come il lavaggio delle mani, è stata più frequentemente inclusa (49%). Mancavano però informazioni su come ridurre il rischio di listeriosi, o alternative sicure a determinati alimenti, come i latticini non pastorizzati e la carne cruda.
È stata inoltre preoccupante la scoperta relativa al fatto che alcuni dei consigli online promuovevano pratiche potenzialmente pericolose. Ad esempio alcune suggeriscono di mangiare cibo tiepido, quando questo intervallo di temperatura può incoraggiare la crescita dei batteri.
Bassa priorità
Quando sono stati intervistati i pazienti stessi, è stato scoperto che per loro la sicurezza alimentare non era una priorità per ridurre il rischio di malattia. Molti erano consapevoli del maggiore rischio di infezione a causa dell’immunosoppressione – e quindi erano attenti a evitare gli spazi affollati o il trasporto pubblico – ma sottovalutavano il rischio di infezioni alimentari.
Preoccupantemente inoltre come la maggior parte dei pazienti avesse riferito di non ricordare di aver ricevuto un consiglio di sicurezza alimentare prima o durante il trattamento di chemioterapia.
Le conclusioni
In generale si può concludere affermando che c’è una mancanza di informazioni coerenti, corrette e credibili sull’importanza critica della sicurezza alimentare per i pazienti chemioterapici: essenziali se si vuole contribuire a ridurre il peso aggiuntivo di cattiva salute tra i pazienti chemioterapici.
Fonti:
http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/43546/1/9789241594639_eng.pdf?ua=1
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/0168160596009968?via%3Dihub
https://academic.oup.com/cid/article/47/6/790/325735
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1286457907001876?via%3Dihub
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK20904/