Nutrizione ed integrazione

Mangiare bio potrebbe far diminuire il rischio del cancro al seno

Mangiare bio potrebbe far diminuire il rischio del cancro al seno

Un nuovo studio ha rilevato un calo dell’incidenza di tumore al seno e di linfoma nei soggetti che consumano alimenti biologici da più di 4 anni e mezzo. I dati sono ancora pochi per trarre conclusioni definitive.

La ricerca è stata pubblicata sul JAMA Internal Medicine.

Cibo biologico e cancro: qual è il legame? Lo studio

Questa ricerca fa parte dello studio francese NutriNet-Santé e comprende quasi 70.000 volontari senza cancro.

La dieta di ciascun partecipante è stata monitorata in tre momenti diversi nell’arco di 24 ore per due settimane.

Ai partecipanti è stato chiesto di fornire informazioni specifiche sul loro consumo di 16 categorie di alimenti con etichetta biologica. Tra le categorie erano incluse frutta, verdura, prodotti a base di soia, latticini, carne e pesce e così via.

I partecipanti hanno quindi ricevuto un “punteggio di cibo biologico”. Nel caso avessero scelto alimenti di produzione biologica in tutte le 16 categorie, avrebbero ottenuto un punteggio massimo di 32.

La salute di ciascun partecipante è stata valutata ogni anno e monitorata per un periodo di 4,5 anni.

Il  rischio di cancro in coloro che mangiano molti alimenti bio: i risultati

I punteggi dei cibi biologici dei partecipanti variavano da 0,7 a 19,4. Il rischio complessivo di cancro era inferiore del 25% in coloro che avevano il punteggio più alto di cibo biologico.

I tumori che mostravano la maggiore correlazione con una diminuzione del rischio sono stati il cancro al seno (specialmente nelle donne in postmenopausa) e i linfomi (in particolare il linfoma non-Hodgkin).

Non è apparsa nessuna correlazione con i tumori della prostata o del colon-retto.

Di cosa dobbiamo tenere conto? I limiti dello studio

I limiti dello studio sono riconosciuti anche dai ricercatori. Nonostante l’ampio campione infatti, i volontari, per lo più donne, erano ben istruiti e molti attenti alla salute. Inoltre l’età media all’inizio dello studio era 44 anni e sono seguiti pochi anni. Ecco perché è difficile valutare con precisione il consumo abituale degli alimenti biologici. Come dichiara Frank B. Hu, presidente del dipartimento di nutrizione, Harvard T.H. Chan School of Public Health.

Conferme passate e studi nel futuro

Nel 2015, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato alcuni pesticidi come “probabilmente cancerogeni per l’uomo”.

Ciò significa che vi sono prove limitate di un legame tra l’uso di pesticidi e il cancro negli esseri umani, ma prove sufficienti di un legame tra l’uso di pesticidi e il cancro negli studi sperimentali sugli animali.

Esistono anche evidenze del fatto che le persone che consumano più prodotti di coltivazione biologica hanno livelli più bassi di residui di antiparassitari nelle urine. Infine alcune ricerche mostrano che l’assunzione di prodotti biologici da loro segnalati può essere utilizzata per prevedere i livelli urinari dei metaboliti di alcuni pesticidi.

Come notano i ricercatori, questo è il primo studio nel suo genere. I risultati devono pertanto essere confermati in altri prima che il cibo biologico venga proposto come strategia preventiva contro il cancro.

Le conclusioni

Tuttavia Le persone dovrebbero consumare frutta e verdura, qualunque sia il sistema di allevamento (biologico o meno), in quanto sono importanti fattori protettivi contro il cancro.

Fonti:
https://jamanetwork.com/journals/jamainternalmedicine/fullarticle/2707948
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2881098/
http://www.fao.org/nutrition/education/food-based-dietary-guidelines/regions/countries/france/en/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26429066
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4007233/
https://www.iarc.fr/en/media-centre/iarcnews/pdf/MonographVolume112.pdf

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