Si tratta di uno speciale microscopio-scanner digitale ultraveloce che permette di valutare, direttamente in sala operatoria, se le cellule tumorali asportate dal tessuto mammario siano state rimosse completamente.
A testarlo, presso l’Ospedale di Seriate, il chirurgo cosentino Domenico Gerbasi e l’anatomo-patologo bergamasco Aurelio Sonzogni.
Novità in sala operatoria
Il senologo Domenico Gerbasi, direttore della Breast Unit presso l’Ospedale “Bolognini” di Seriate, in provincia di Bergamo, è stato il primo in Italia ad adottare un’innovativa apparecchiatura per eliminare in modo definitivo le cellule di carcinoma mammario.
Grazie all’utilizzo di una nuovissima apparecchiatura dedicata, nome Histolog Scanner, proprio nella Breast Unit da lui fortemente voluta alcuni anni fa e quindi sotto il suo diretto coordinamento, è iniziato un lavoro di valutazione sistematica, direttamente in sala operatoria, dei tessuti tumorali escissi durante le operazioni di quadrantectomia per tumore al seno.
Lo studio pilota è stato effettuato l’anno scorso da un team di senologi di Reggio Emilia.
Il nuovo strumento di lavoro è uno speciale microscopio-scanner digitale ultraveloce che permette un’analisi accurata dei tumori asportati, già in sede di intervento chirurgico.
Le ricadute sono evidenti, se si pensa alle informazioni diagnostiche e prognostiche che vengono fornite direttamente dal patologo esaminatore all’équipe chirurgica presente in sala operatoria. Lo specialista è infatti in grado di valutare immediatamente, al microscopio-scanner, i margini chirurgici del tessuto mammario escisso, onde avere la certezza che il tumore sia stato completamente rimosso e centrare così l’obiettivo primario di ridurre drasticamente il numero di recidive tumorali e, conseguentemente, di possibili demolitivi interventi secondari.
Visualizzazione immediata del tessuto tumorale
In dettaglio, Histolog Scanner è un dispositivo laser di microscopia confocale per la visualizzazione delle microstrutture di campioni di tessuto umano fresco ed è basato su una tecnologia molto avanzata che fornisce un’imaging digitale in real time su reperti istologici molto estesi.
In altre parole, in soli 7-8 minuti, l’Histologic Scanner permette di scannerizzare al microscopio ampie porzioni di tessuto tumorale asportato, personalizzando sia la diagnosi che la prognosi durante l’intervento chirurgico, mentre, per fare la stessa operazione senza questa apparecchiatura, occorrono normalmente parecchi giorni se non addirittura settimane.
Ad aumentare ancora di più il supporto che tale strumentazione innovativa garantisce ai medici, è in fase di elaborazione uno speciale algoritmo di Intelligenza Artificiale che si affiancherà, a breve, al lavoro insostituibile del patologo per indicargli rapidamente le regioni tissutali di maggiore interesse, garantendo così all’équipe che nessuna parte dell’immagine possa rimanere priva di analisi. In questo modo si sta trovando una perfetta sinergia tra le capacità professionali dell’anatomo-patologo e le tecnologie avanzate a sua disposizione, un perfetto equilibrio, quindi, tra scienza, uomo e tecnica.
“Questa apparecchiatura avanzata – spiegano i medici che si occupano di tale studio, l’oncologo Domenico Gerbasi e il prof. Aurelio Sonzogni, docente di Anatomia Patologica – è dotata di un complesso sistema di scanner digitale per l’analisi a fresco dei tessuti umani opportunamente processati, facendo compiere al settore della diagnostica medica intra-operatoria un notevolissimo salto di qualità. Infatti, sarà possibile rendere individuale l’intervento chirurgico avendo la certezza assoluta, in corso d’opera, di aver rimossa completamente la massa tumorale. E ci auguriamo che, visti i risultati molto positivi del suo utilizzo presso il nostro Centro ospedaliero, l’Histolog Scanner possa essere adottato, in un prossimo futuro, nella maggior parte delle Breast Unit che operano sul territorio nazionale”.
Le caratteristiche tecniche dell’Histologic Scanner
L’Histolog® Scanner è stato sviluppato da SamanTree Medical, un’azienda svizzera specializzata in tecnologie sanitarie innovative. Questo scanner offre una mappatura globale del campione neoplastico durante l’intervento chirurgico, fornendo informazioni morfologiche tissutali in tempo reale.
L’apparecchiatura è costituita da una sonda collegata a un dispositivo dotato di un display numerico che emette un segnale sonoro nel momento della localizzazione del bersaglio metallico che, su guida mammografica, viene posizionato esattamente nel sito del tumore, individuato dallo staff dei radiologi anche fino ad un mese prima dell’intervento.
In sala operatoria, il chirurgo utilizza la speciale sonda magnetica per localizzare esattamente la lesione tumorale, anche se questa misura solo 3-4 millimetri di diametro.
Contestualmente, con lo stesso apparecchio, è possibile localizzare, già durante l’intervento, eventuali linfonodi-sentinella per valutare se contengano o meno cellule tumorali metastatiche.
In questo caso lo scanner genera, con estrema precisione, un campo magnetico alternato che polarizza le particelle di ossido di ferro presenti nel tracciante utilizzato per localizzare il linfonodo patologico.
I risultati dello studio scientifico, eseguito all’Ospedale “Bolognini” di Seriate, sono stati ottimi nell’applicazione pratica in sala operatoria, e inviati successivamente al Centro elaborazione dati di Bruxelles che coordina il progetto di ricerca a livello europeo.
Novità nella tecnica ricostruttiva senologica
Il primo utilizzo in Italia di un’innovativa matrice a rete acellulare di collagene nella ricostruzione mammaria porta, ancora, la firma del chirurgo senologo Domenico Gerbasi, originario di Spezzano Albanese nel Cosentino, e attuale coordinatore della Breast Unit Bergamo Est – www.senologiabergamoest.it – con sede presso l’Ospedale “Bolognini” di Seriate.
In contemporanea al Policlinico di Roma, il dottor Gerbasi ha effettuato un intervento su una donna con carcinoma mammario infiltrante che ha previsto la mastectomia con risparmio e conservazione del complesso areola-capezzolo con accesso peri-areolare superiore, ricostruzione effettuata immediatamente con impianto pre-pettorale di protesi mammaria definitiva, simmetrizzazione con la mammella controlaterale, utilizzando appunto una matrice di collagene i cui effetti terapeutici sono risultati sorprendenti.
Si tratta di un importantissimo passo in avanti, considerato che tutti i chirurghi ricostruttori da anni sono alla ricerca di una matrice ideale da usare per ricoprire le protesi e migliorare così la ricostruzione dopo quadrantectomia o mastectomia. Oggi, il coraggio di cercare simili nuove alternative si dimostra una grande risorsa per la ricerca ricostruttiva senologica.
“Infatti – precisa il dr. Gerbasi – oltre all’aspetto prettamente oncologico, grazie all’utilizzo di questa innovativa matrice a rete di collagene, ricoprendo la protesi è stato possibile l’impianto in sicurezza, non più in sede sottomuscolare come si fa routinariamente, ma in sede pre-pettorale, cioè ad occupare esattamente il posto della porzione di mammella appena asportata con un approccio, quindi, più naturale e meno demolitivo.
Ma non è tutto, poiché il vantaggio di questo impianto, che dunque rispetta maggiormente la naturale anatomia del seno, si è poi tradotto in un decorso postoperatorio molto favorevole, che ha richiesto una minima dose di antidolorifico e una dimissione precoce senza alcuna complicanza.
Uno degli aspetti più importanti di questo intervento – afferma il chirurgo-senologo – è altresì di tipo economico, per nulla da sottovalutare. Considerando che il costo di queste speciali matrici biologiche non è trascurabile, cui si aggiunge il costo della protesi in silicone, verrebbe immediatamente da pensare che la spesa per l’attività chirurgica ricostruttiva lievita enormemente rispetto al passato. Invece non è così. Infatti –continua il dr. Gerbasi -, occorre tener presente che l’intervento tradizionale, dopo la mastectomia e la ricostruzione immediata con espansore, prevede sempre un costoso secondo intervento, dopo circa un anno, per l’impianto della protesi definitiva in silicone al posto dell’espansore stesso.
L’intervento ricostruttivo in un unico tempo, con l’uso della matrice per l’impianto della protesi sottocutanea, riducendo gli enormi costi per il pre-ricovero, l’intervento, la degenza ospedaliera, oltre a far risparmiare il denaro occorrente per l’espansore, visto che prevede l’impianto della protesi definitiva da subito, permette una spesa globalmente ridotta per il Sistema Sanitario Nazionale. Se a ciò si aggiunge il fatto che nella maggior parte dei casi, essendo una procedura chirurgica meno invasiva, si rispetta di più la normale anatomia della donna, permettendo altresì una dimissione molto precoce, i vantaggi economici e globali risultano così evidenti a tutti. Naturalmente – sottolinea Gerbasi – questo tipo di intervento, com’è logico pensare, richiede precise indicazioni che solo lo specialista chirurgo senologo può dare”.
Il pensiero verso la terra natia e i suoi pazienti
Nonostante i tanti impegni, il dottor Gerbasi continua a pensare alla sua terra d’origine: ”Non c’è giorno che io non rivolga un pensiero alla mia gente della Calabria, ricordando il bellissimo periodo di infanzia e gioventù là trascorso e, anche se oggi risiedo lontano, mi piace pensare di essere ancora un punto di riferimento, nei limiti del possibile e con tutto il cuore, per tante persone che possono aver bisogno del mio aiuto”.
Da qualche anno, infatti, il dottor Gerbasi collabora anche con il progetto AS.CO.L.T.O. – ASsociazione COordinamento Logistico Terapeutico Oncologico www.progettoascolto.it -, un’associazione senza fini di lucro nata a Spezzano Albanese in provincia di Cosenza, e presieduta dalla dottoressa Ivana Domanico, che si propone di aiutare gratuitamente chiunque si rivolga per avere informazioni e orientamento pratico-logistico inerente a problematiche oncologiche, specialmente riguardanti i tumori femminili, e che, ad oggi, annovera numerosissime richieste di aiuto già andate a buon fine, con grande soddisfazione sia per i medici fondatori che per i pazienti coinvolti.
Articoli sulle nuove terapie chirurgiche
https://www.oncolife.it/novita-dalla-ricerca/congelare-ed-eliminare-i-tumori-con-la-crioablazione/
https://www.oncolife.it/novita-dalla-ricerca/dispositivo-a-onde-sonore-per-disintegrare-i-tumori/
Fonti
https://www.strettoweb.com/2018/05/calabrese-chirurgo-italia-tumore-seno/707665/
https://histolog.movigroup.com