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Chirurgia del cancro alla prostata: ecco cosa sapere

Chirurgia del cancro alla prostata: ecco cosa sapere

Ecco i tipi di trattamento a seconda dello stadio del cancro alla prostata, chi ne ha bisogno e i tipi di chirurgia.

Chirurgia più comune per chi soffre di cancro alla prostata

La forma più comune di chirurgia per il cancro alla prostata è la prostatectomia radicale. Questo intervento avviene quando la ghiandola prostatica viene rimossa in anestesia generale.

Tuttavia non è è l’unica forma di trattamento per questo tumore. Ecco cosa sapere più nel dettaglio.

Gli stadi del cancro alla prostata

Il cancro alla prostata, ghiandola che si trova tra il pene e il bacino, è la seconda forma più comune di tumore negli uomini americani, secondo solo a quello della pelle.

Il tipo di trattamento dipende dal suo stadio.

  • Fase 1: il tumore è più piccolo della metà della prostata ed è contenuto nella ghiandola. È noto come carcinoma prostatico localizzato.
  • Fase 2: il tumore è più grande della metà della prostata, ma è ancora situato all’interno della ghiandola. È noto anche come carcinoma prostatico localizzato.
  • Fase 3: il tumore ha attraversato lo strato esterno della prostata e potrebbe essersi diffuso nelle vescicole seminali, i tubi che portano lo sperma. È noto come carcinoma della prostata localmente avanzato.
  • Fase 4: il tumore si è diffuso in un’altra parte del corpo. È noto come carcinoma della prostata avanzato o metastatico.

Chi ha bisogno di intervento chirurgico?

Agli uomini con diagnosi può essere effettuato un intervento chirurgico, a seconda di vari fattori, che includono:

  • età,
  • salute generale,
  • stadio.

Tuttavia il trattamento verrà effettuato solo se e quando sarà necessario. Infatti, poiché tale cancro cresce lentamente, i medici possono raccomandare, nel caso in cui la condizione non causi alcun sintomo, un’attesa attenta o una sorveglianza attiva. Questo significa essere regolarmente monitorati.

Tipi di chirurgia

Ci sono due tipi principali di chirurgia del cancro alla prostata: prostatectomia radicale e resezione transuretrale della prostata (TURP). Vediamoli nel dettaglio.

Prostatectomia radicale

Può essere effettuata negli uomini con carcinoma prostatico localizzato. Se il tumore si è diffuso al di fuori della ghiandola, questa operazione potrebbe non essere adatta.

Durante una prostatectomia radicale, l’intera ghiandola prostatica e il cancro al suo interno vengono rimossi. Anche le vescicole seminali vengono estratte insieme ai linfonodi vicini, se vi è il rischio di un’eventuale diffusione.

Il tipo di prostatectomia radicale eseguita dipende dall’ospedale.

La laparoscopia o chirurgia mini-invasiva, prevede che il chirurgo esegua cinque o sei tagli nell’addome per rimuovere la prostata. I tagli vengono effettuati a mano dal chirurgo guidato da una telecamera e un tubo illuminato o, nel caso della chirurgia assistita da robot, l’esperto usa tre braccia robotiche controllate da un computer.

Durante la chirurgia aperta o la prostatectomia retropubica prevede l’asportazione della ghiandola prostatica mediante un’incisione addominale sotto-ombelicale di circa 6-10 cm.

I vantaggi

La rimozione della prostata può rimuovere il cancro se è contenuto nella ghiandola.

Gli svantaggi

La prostata è coinvolta nella produzione dello sperma. Rimuovendola quindi non si sarà più in grado di eiaculare.

Inoltre, dopo l’intervento chirurgico, gli uomini sperimentano degli “orgasmi secchi”, che è la sensazione di orgasmo senza l’eiaculazione.

Rischi

Come per tutti gli interventi chirurgici, la rimozione della ghiandola prostatica comporta dei rischi. Questi includono:

  • emorragia
  • lesioni agli organi vicini come intestino e nervi
  • coaguli di sangue
  • infezione.

Effetti collaterali

Gli effetti indesiderati più comuni sono le perdite di urina, note come incontinenza urinaria, e difficoltà a raggiungere o mantenere un’erezione, nota come disfunzione erettile.

Dopo l’intervento chirurgico, la maggior parte degli uomini non può controllare correttamente la vescica. Alcuni possono inoltre sperimentare l’incontinenza da stress, il che significa la perdita di poche gocce di urina durante l’esercizio fisico, la tosse o lo starnuto. Alcuni infine hanno difficoltà a urinare dopo l’operazione e questo può accadere gradualmente o all’improvviso.

TURP

L’operazione TURP è l’intervento di chirurgia per mezzo del quale si provvede alla rimozione parziale della prostata, negli uomini con ipertrofia prostatica benigna, cioè ingrandimento volumetrico della prostata di natura non cancerosa, e problemi urinari associati.

Viene eseguito in anestesia generale e coinvolge un chirurgo che passa un sottile tubo di metallo attraverso il pene verso l’uretra.

Un piccolo anello metallico viene quindi inserito nel tubo e il calore viene utilizzato per rimuovere piccole parti del tessuto prostatico. Durante l’operazione, il fluido viene fatto passare attraverso la vescica per lavare via il tessuto rimosso.

I possibili effetti collaterali di TURP includono:

  • problemi di urinare, anche se questo di solito migliora nel tempo,
  • incontinenza da stress, che colpisce circa il 2% dei pazienti,
  • sangue nelle urine per le prime due settimane dopo la procedura,
  • infezione urinaria,
  • flusso lento delle urine causato da tessuto cicatriziale dall’operazione, che colpisce il 4% dei pazienti,
  • disfunzione erettile, che colpisce fino al 7% dei pazienti,
  • circa il 65% degli uomini soffrirà di eiaculazione retrograda. Ciò significa che lo sperma passa nella vescica durante l’orgasmo invece di essere eiaculato.

Vita dopo l’intervento

Le prospettive per gli uomini con diagnosi di cancro alla prostata sono buone. Secondo l’American Cancer Society, il tasso di sopravvivenza relativa a 5 anni per il cancro alla prostata è quasi del 100%.

Tuttavia, molti uomini spiegano che la diagnosi a questo tipo di cancro cambia la vita.

Com gestire la disfunzione erettile

Gli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5) sono farmaci che aiutano gli uomini a mantenere l’erezione. Il più noto di questi è il Viagra.

Come gestire l’incontinenza urinaria

I cuscinetti, i pantaloni assorbenti o una guaina urinaria, che drena l’urina dal pene a una borsa, può aiutare a gestire i sintomi dell’incontinenza urinaria.

Gli esperti raccomandano anche esercizi per il pavimento pelvico per rafforzare i muscoli utilizzati durante la minzione.

Per i casi più gravi possono essere suggerite opzioni chirurgiche, come uno sfintere urinario artificiale o una fionda interna maschile.

Fonti:
https://www.cancer.org/cancer/prostate-cancer/about/key-statistics.html
https://prostatecanceruk.org/media/11611/2626-surgery-radical-prostatecotomy_ifm.pdf
https://prostatecanceruk.org/media/758948/turp-fact-sheet.pdf
https://www.cancer.org/cancer/prostate-cancer/detection-diagnosis-staging/survival-rates.html
https://www.aimac.it/libretti-tumore/cancro-prostata/chirurgia-cancro-prostata

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