Il consumo di alcool è un problema di salute pubblica, è un fattore di rischio di malattia e morte prematura, ed è uno dei principali fattori di rischio di cancro. Il suo effetto cancerogeno è conosciuto da anni ed è confermato da studi di tossicologia chimica ed epidemiologici sull’uomo.
L’ASCO (Società Americana di Oncologia Clinica) informa che il consumo di alcool è un fattore di rischio certo per diversi tumori maligni.
L’alcol è considerato un cancerogeno del gruppo I (livello più alto) anche dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Sulla base di numerosi studi, vengono considerati correlati all’alcool i tumori del cavo orale (es lingua), del faringe (gola), del laringe (corde vocali), dell’esofago, del fegato, colon e retto e della mammella per la donna.
Altri tumori associati al consumo di alcol e probabilmente ad esso correlati sono i tumori del pancreas, della prostata e dello stomaco.
Le linee guida 2020 ACS (Società Americana del Cancro) consigliano di evitare completamente l’alcol per la prevenzione del tumore poiché il rischio di cancro è accertato anche per il consumo di meno di un drink al giorno.
Si può dire pertanto, che la riduzione del consumo di alcool induce la diminuzione della mortalità per tumore.
Sulla base di questi dati sia le società scientifiche che si occupano dello studio dei tumori e sia quelle che si occupano di salute pubblica raccomandano strategie politiche efficaci da attuare sulla popolazione per ridurre il rischio di sviluppo del cancro.
Strategie di prevenzione
Si sono dimostrate politiche utili quelle rivolte ad attuare ed imporre restrizioni sulla disponibilità dell’alcool come:
- limitazione alla vendita in base all’età,
- riduzione degli orari di distribuzione,
- aumento delle accise sulle bevande,
- imposizione di divieti
- restrizioni alla pubblicità degli alcolici su tutti i tipi di media.
Il rafforzamento di queste politiche di controllo si sono dimostrate come strategia di prevenzione del cancro tanto efficaci quanto gli interventi a livello individuale. Infatti sono associate a minori probabilità di consumo eccessivo da parte sia degli adulti che dei giovani, oltre che aumentare la probabilità di mantenere la remissione dalla dipendenza di alcool.
Politiche più restrittive sono anche associate a minori probabilità di incidenti stradali, riduzione degli omicidi e suicidi legati all’alcool oltre che a una riduzione dei tassi di mortalità per cirrosi alcolica.
Pertanto i piani di azione di prevenzione comprendono obiettivi che hanno un impatto sulla mortalità non solo per tumore ma globale.
Articolo per approfondire: https://www.oncolife.it/in-prima-linea/lockdown-e-consumo-di-alcolici-impennata-nei-consumi/